Le indagini e i dubbi
Andreea Rabciuc, la perizia sullo scheletro: trovato con la collanina e lo zainetto come quelli che indossava
Cronaca - di Redazione Web
Lo scheletro trovato sabato scorso da un escavatore in un parco di Roma, al Pigneto, è di Andreea Rabciuc? Solo le analisi del corpo e del Dna potranno dare una risposta certa a questa domanda. E eventualmtne aprire nuovi scenari sulla scomparsa della 28enne di origini romene scomparsa nelle campagne di Montecarotto il 12 marzo 2022, dopo una lite con il fidanzato.
Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino da una prima indagine lo scheletro risulterebbe appartenere a una donna di circa 30 anni. Lo scheletro sarebbe stato lasciato lì da circa un anno. E questa è la prima coincidenza trovata. I pm capitolini affideranno agli specialisti accertamenti per cercare di stabilire data e causa della morte. Verifiche, tra cui l’esame del Dna, saranno affidate anche ai carabinieri del Ris e parallelamente i militari dell’Arma della Compagnia di piazza Dante controlleranno la banca dati delle persone scomparse a partire dal 2020. L’esito dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, anche dopo una non semplice analisi condotta sulla dentatura, come riportato dal Corriere della Sera.
Secondo il quotidiano, non si esclude l’ipotesi che quel corpo abbia subito una caduta accidentale così come quella di un decesso collegato a un’aggressione, sebbene sul cranio e altre ossa non siano state viste lesioni. Indossava abiti da donna e una catenina come una di quelle che si vedono nelle foto di Andreea postate sui social. Poi ci sarà l’analisi di alcuni oggetti trovati dentro lo zainetto rinvenuto accanto alle ossa. Restano i dubbi sul perché la ragazza si sarebbe spinta fino a Roma dopo la lite con il fidanzato che attualmente resta l’unico indagato (per sequestro di persona e spaccio). Accuse che ha sempre negato.
“Non è da escludere si tratti di Andreea che potrebbe aver raggiunto Roma da una stazione vicina o in autobus. La capitale è sicuramente un posto che si presta a fare perdere le proprie tracce ma il mio assistito pur scosso dalle ultime notizie, sostiene che la ragazza non aveva una collanina di quel tipo”, ha detto Emanuele Giuliani, il legale del fidanzato indagato. E aggiunge come queste analisi siano fondamentali: “l’eventuale esito positivo delle analisi alleggerirebbe la posizione del mio assistito e confermerebbe l’ipotesi di allontanamento volontario che tra l’altro è stata sempre sostenuta dal mio assistito”. “Simone è tranquillo sull’esito delle indagini. Gli spostamenti dell’auto di Simone, ancora sotto sequestro, sono stati tracciati attraverso il gps. Se dai controlli della Procura fosse venuto fuori qualcosa di anomalo, credo si sarebbe proceduto con una misura cautelare e invece Simone quella mattina è rientrato a casa alle 8.30 come ha confermato anche sua mamma”.