Il duello tech
Cos’è Threads, l’app di Meta che sfida Twitter: così Zuckerberg entra a gamba tesa sul ‘rivale’ Musk
Tecnologia - di Carmine Di Niro
Le società di Meta, la holding di Mark Zuckerberg, non se la passano benissimo, eppure il guanto di sfida lanciato al ‘rivale’ Elon Musk è clamoroso: dopo Facebook e Instagram, lancia sul mercato dei social network una nuova piattaforma destinata a sfidare Twitter.
Si chiama Threads e, come rivelato dallo stesso Zuckerberg, in solo sette ore dal lancio ha visto registrati ben 10 milioni di utenti: al momento Meta ha lanciato la sua nuova app in ‘soli’ 100 Paesi, ci sono mercati importanti come Stati Uniti e Gran Bretagna ma manca l’intera Unione Europea, a causa delle leggi più rigide e ancora non rispettate dall’app per quanto riguarda la raccolta e la gestione dei dati degli utenti, in particolare riguardo al Digital Markets Act dell’Ue.
L’affondo di Meta-Zuckerberg-Threads nei confronti del rivale Twitter è arrivato a pochi giorni dall’ennesimo disastro nella gestione del ‘social dell’uccellino’ da quando la società è in mano al miliardario Elon Musk: l’uomo più ricco del mondo nei giorni scorsi aveva annunciato la limitazione al numero di tweet visibili dai singoli utenti al giorno, limitazione più imponente per chi non pagava la funzione Twitter Blue, ovvero l’abbonamento mensile da otto dollari.
Zuckerberg ha preso la palla al balzo e ha lanciato la sua nuova app che vuole sfidare Twitter nel microblogging: progettata come un “Instagram testuale”, su Threads è possibile creare post con un massimo di 500 caratteri (Twitter non va oltre i 280), oltre a condividere link esterni, foto e video di una durata massima di cinque minuti. Scaricandola, l’account si crea in automatico importando tutti i dati di Instagram in 15 secondi.
L’app nel funzionamento e nell’interfaccia è simile a Twitter: dal look minimale, permette agli utenti di mettere mi piace, commentare, ripubblicare e condividere i contenuti. Inoltre gli iscritti possono decidere e definire chi può menzionali e “filtrare” le risposte ai post che contengono parole specifiche. Come su Instagram è poi possibile smettere di seguire, bloccare, limitare, segnalare un profilo o un account. In caso di blocco di un utente su Instagram, questo verrà bloccato automaticamente anche su Threads.
Al momento non esiste la possibilità di vedere soltanto i contenuti delle persone che si sceglie di seguire in ordine cronologico: come su Instagram negli ultimi tempi, il feed è gestito da un algoritmo che propone sia i contenuti degli utenti seguiti che quelli che, secondo lui, potrebbero piacere all’utente.
Esperti di tecnologia e analisti vari considerano la nuova app di Zuckerberg il possibile “killer” di Twitter, che d’altra parte sta attraversando il periodo peggiore dalla sua nascita: l’acquisto per la cifra monstre di 44 miliardi di dollari da parte di Musk, boss di Tesla e SpaceX, si è rivelato un sostanziale disastro. Il miliardario ha tagliato brutalmente la forza lavoro licenziando il 70% dei dipendenti, il social ha avuto numerosi blackout in questi mesi, anche in virtù di un personale ‘tecnico’ ridotto all’osso, per non parlare della battaglia sul “free speech” e l’assenza di controllo sui contenuti postati che ha inondato Twitter di messaggi d’odio, spingendo molte aziende che investivano in pubblicità sul social a fare un passo indietro.
L’obiettivo di Zuckerberg è chiaro: “Io penso – ha scritto – che ci vuole una app per la conversazione pubblica con più di un miliardo di persone. Twitter ha avuto la possibilità di farlo ma non ci è riuscito. Noi speriamo di sì”.