Il giornalista nella bufera
Filippo Facci, le frasi su La Russa e le scuse: perché rischia il programma in Rai
Curiosità - di Redazione Web
Non è la prima volta che Filippo Facci, 56 anni, giornalista di Libero e Giornale, finisce al centro della bufera e della polemica per le sue posizioni. Il suo volto è stato recentemente tra quelli fortemente voluti per la nuova programmazione Rai. Ma la polemica è scoppiata per alcune frasi che il giornalista ha scritto in un articolo su Libero. E questo potrebbe rimettere in discussione la sua figura in Rai. Tanto che l’azienda pubblica starebbe ipotizzando la sospensione del suo ingaggio. “I commenti (di Facci, ndr) sono inaccettabili e l’azienda valuterà”, avrebbe confermato la presidente Marinella Soldi, come riportato dal Corriere della Sera. Cosa è successo?
Dopo le accuse di violenza sessuale mosse da una 22 enne al figlio di Ignazio La Russa, in un articolo sul caso, Facci scrive: “Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”. L’espressione non è piaciuta e ha mosso le polemiche soprattutto da parte dell’opposizione. “”Una ragazza era fatta di coca prima di essere fatta da Leonardo Apache La Russa.’ Lo scrive Facci a cui la Rai ha assegnato una striscia quotidiana prima del Tg2. La ragazza ha subito uno stupro caro Facci! Si vergogni! Dovremmo sentire queste volgarità dal servizio pubblico? Queste le domande che presenteró in un’interrogazione in Commissione di Vigilanza per chiedere come l’azienda Rai possa permettere che Filippo Facci possa condurre un programma sulla rete pubblica”. Lo scrive su Twitter il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
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E ancora Riccardo Magi di Più Europa: “Leggo dall’Ansa che a lui sarà affidata una striscia prima del Tg2 per ‘affrontare in modo dissacrante e ironico i punti salienti del momento, offrendo spunti di lettura, anche eretici, tra cronaca, costume, cultura, società e politica’. Chiedo all’amministratore delegato della Rai Sergio: sarà questa l’ironia “eretica” che da ora in poi dobbiamo aspettarci tutte le sere in prime time? Chiedo ai vertici Rai: sarà questo lo spunto di lettura che darà Facci in prima serata rispetto alle donne che denunciano violenze? Chiedo alla presidente Meloni: è questo il servizio pubblico che ha in mente? Chiedo alla vigilanza Rai: è giusto premiare con un bel programma in Rai chi bullizza in prima pagina una ragazza presunta vittima di violenze? È davvero questa la tv dei patrioti?”.
Travolto dalla bufera, Facci si è scusato: “Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintèndere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l’orgoglio personale poi”, ha detto all’ANSA in serata. “La sconfitta professionale – spiega – consiste tipicamente nell’illudersi che abbiano cognizione di causa prima di attribuirti odiosi reati: che insomma non ti trasformeranno in carne da cannone”.
“Sulle parole del giornalista Filippo Facci e sulla presenza di una sua trasmissione nei palinsesti Rai della prossima stagione molto è stato detto e scritto nella giornata di ieri. Da presidente della commissione di vigilanza, pur nel rispetto del ruolo di ciascuno, credo che una considerazione vada fatta. Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti. Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell’attenzione che la commissione di vigilanza dedicherà a questo caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa da parte dell’azienda”. Così su Facebook la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia.