Sul giornale francese
“Prigozhin è a Mosca, ha incontrato Putin al Cremlino”: lo scoop di Libération sul capo della Wagner
L'ex "cuoco" del Presidente russo avrebbe incontrato anche il generale Viktor Zolotov e il capo dei servizi esterni Serghei Naryshkin
Esteri - di Redazione Web
L’ultima traccia porta a Mosca, direttamente al Cremlino. Il quotidiano francese Libération ha scritto oggi che Evgeny Prigozhin, il capo della milizia di mercenari Wagner che ha lanciato una marcia verso Mosca in seguito interrotta a 200 chilometri dalla capitale e battezzata “Marcia per la Giustizia”, ha incontrato il Presidente russo Vladimir Putin. Il giornale ha citato fonti dei “servizi segreti di informazione occidentali”. Le sorti dell’ex “cuoco” di Putin appaiono molto poco chiare dopo il caos scatenato in un fine settimana di fine giugno.
“Almeno da venerdì 1 luglio – ha scritto il quotidiano francese – Prigozhin sarebbe al Cremlino, dove è stato convocato dai suoi principali comandanti. Avrebbe incontrato Vladimir Putin e sarebbe stato ascoltato dal generale Viktor Zolotov, comandante della guardia nazionale Rosgvardia e fedelissimo del presidente, e da Serghei Naryshkin, capo dei servizi di informazione esterni russi“. Secondo quanto era emerso nelle altre ricostruzioni, Prigozhin aveva provato a mettersi in contatto con Putin durante la marcia, ma il Presidente non aveva voluto parlargli. Il “cuoco” ha interrotto l’avanzata a duecento chilometri dalla capitale e ha fatto marcia indietro. Ha spiegato in due audio che quella verso Mosca era “una marcia della giustizia” diretta “a combattere i traditori e mobilitare la società”.
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Una sorta di manifestazione contro lo scioglimento della milizia nelle file dell’esercito russo. La Wagner conta cinquantamila soldati ben addestrati ed equipaggiati, utilizzati da Mosca in ogni scenario critico o bellico in cui è stata coinvolta negli ultimi anni. Uomini che al momento non si capisce che fine abbiano fatto e dove si trovino. Prigozhin annunciava “nuove vittorie al fronte in un prossimo futuro” ma la Duma aveva escluso un ritorno in Ucraina. Non è escluso si trovino in Russia. Dopo il dietrofront era emersa una trattativa con il Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko: esilio in Bielorussia o inquadramento nell’esercito della Federazione.
Prigozhin era stato avvistato in Bielorussia, notizie mai confermate. E poi era stato lo stesso Lukashenko a ipotizzare: “Dov’è questa mattina? Forse è andato a Mosca in mattinata”. E ancora: “Si trova a San Pietroburgo”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, aveva detto che “non abbiamo né la possibilità né la voglia di seguire i movimenti di Prigozhin”. Il quotidiano più vicino al Cremlino, Izvestia, aveva intanto pubblicato foto e video scattate nella casa di San Pietroburgo di Prigozhin. Una dimora lussuosa ricca di armi, mitragliatori fuori serie, denaro in contante, un martello gigante, un alligatore impagliato, icone preziose e tutta una serie di fotografie dello stesso capo della milizia con parrucche, travestito.