Ministri a Palazzo Chigi
Caos Pnrr, la quarta rata da 16 miliardi rischia di slittare al 2024: Fitto convoca d’urgenza la Cabina di regia
Politica - di Carmine Di Niro
Una Cabina di regia del Pnrr convocata d’urgenza con all’ordine del giorno la “revisione della quarta rata del Pnrr”. Così nella serata di lunedì 10 luglio il ministro Raffaele Fitto ha chiamato a raccolta tutti i ministri dell’esecutivo Meloni (la premier è invece impegnata al vertice Nato di Vilnius), più i cinque sottosegretari alla presidenza del Consiglio e i rappresentanti degli enti locali per affrontare l’ennesimo problema sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La questione è semplice quanto brutale: la trattativa con la Commissione europea per la quarta rata va a rilento, così come i progetti che deve presentare e raggiungere il governo, e i 16 miliardi che il Paese dovrebbe ottenere con la quarta rata rischiano concretamente di slittare al prossimo anno.
Quarta rata dunque in dubbio per il 2023, mentre la terza da 19 miliardi di euro è attesa da mesi: l’analisi dei progetti da parte di Bruxelles è passata dai canonici due mesi agli attuali otto. Proprio nella giornata di lunedì il commissario europeo all’Economia, l’italiano Paolo Gentiloni, ha chiarito nuovamente che la Commissione “non procederà mai a un esborso se non saranno raggiunti gli obiettivi. Per questo nello specifico la valutazione richiede tanto tempo: la terza richiesta è stata presentata alla fine dell’anno scorso e quindi i tempi sono molto più lunghi, sei mesi rispetto ai due ordinari. Comunque stiamo facendo questa valutazione molto approfondita, le autorità italiane stanno lavorando e penso che l’esercizio si concluderà tra breve”, alimentando così la speranza di un possibile sblocco del fatidico assegno europeo.
Uno scenario che spinge l’opposizione ad attaccare frontalmente l’immobilismo del governo. La segreteria Pd Elly Schlein sottolinea che “ci sono 19 miliardi di euro che l’Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del Pnrr: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all’11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l’Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall’Unione europea”.
La leader Dem chiede alla premier Meloni di “assumersi le sue responsabilità” e la sfida ad andare in Parlamento “perché non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnnr e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro”.