La tragedia e le indagini

Incidente in Cadore, il procuratore smonta l’ipotesi della volontarietà: “Ma incapace di contenere l’ira”

Cronaca - di Redazione - 11 Luglio 2023

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Incidente in Cadore, il procuratore smonta l’ipotesi della volontarietà: “Ma incapace di contenere l’ira”

Non era al telefono mentre era alla guida e l’ipotesi di un gesto volontario viene definita “un’astrazione”: resta dunque un mistero cosa sia avvenuto negli istanti che hanno preceduto il drammatico incidente avvenuto giovedì 6 luglio a Santo Stefano di Cadore (Belluno), dove una Audi A3 guidata dalla 32enne tedesca Angelika Hutter ha travolto e ucciso mentre erano sul marciapiedi Marco Antoniello, 48 anni, il figlio Mattia di 2 anni e la nonna Mariagrazia Zuin di 65, tutti di Favaro Veneto (Venezia) e in vacanza nella località di montagna.

A chiarirlo nel corso di una conferenza stampa convocata a Belluno il capo della Procura, Paolo Luca, con l’intervento arrivato all’indomani della convalida del fermo della donna tedesca per omicidio stradale plurimo. Udienza dove la 32enne di Deggendorf, comune della Baviera, non era presente: “La direzione medica del carcere ha ritenuto di effettuare approfondimenti di natura psichiatrica perché non era pronta a partecipare sotto il profilo emotivo. È una situazione temporanea, forse non indice di situazioni pregresse. Anche se di disagi ci sono più indizi”, ha chiarito il procuratore capo.

Disagi, come li h definiti Luca, evidenziati dalla situazione personale della 32enne in stato di fermo: Hutter “viveva in solitudine, si muoveva con la sua auto, auto dove mangiava e dormiva. Non ci sono segnalazioni che abbia soggiornato in strutture ricettive. Sappiamo che da maggio era presente tra alto Adige e Veneto. Cercheremo di capire il vissuto della donna. Stiamo richiedendo l’autorizzazione delle autorità tedesche”, sono state le parole del procuratore nel punto sulle indagini.

Hutter è ancora ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Venezia ed entro 5 giorni sarà sottoposta a interrogatorio. La speranza, ha spiegato il magistrato, è che “dopo aver preso coscienza dei fatti, possa aiutarci a capire cosa è successo. Sappiamo che non sono stati rilevati segni di frenata”. Al momento, ha aggiunto Luca, “non si sa se lo stato sia permanente o momentaneo dovuto allo choc. Solo dopo si vedrà se sarà necessaria una perizia psichiatrica forense”.

Quanto all’incidente, il procuratore di Belluno ha confermato alcune indiscrezioni emerse in questi giorni e smentito altre: Hutter “non avrebbe assunto alcol e droghe” mentre l’ipotesi del gesto volontario, emersa sui giornali, “appare consegnata all’astrazione perché supportata da pochi elementi oggettivi e non ci sono altri indizi che facciano pensare ad un gesto volontario: più probabile uno stato d’ira che non sappiamo da cosa dipenda”. “Si tratta di una persona che non ha una grande capacità di contenimento dell’ira e quindi un autocontrollo e autogestione, un disagio c’è sicuramente e lo dimostra il fatto che è ricoverato“, ha spiegato ancora il magistrato.


Il riferimento è a quanto riferito da un testimone, citato dal Corriere della Sera, che avrebbe raccontato ai carabinieri di aver visto la 32enne tedesca prima dell’incidente: “Era agitata e l’ho sentita inveire ad alta voce”, che poi l’aveva osservata mettersi al volante poco dopo.

Quanto ai funerali delle vittime, sono stati fissati per la giornata di venerdì. “Stamattina è stato concesso il nulla osta per il rilascio delle salme e quindi per i funerali“, ha aggiunto il procuratore capo di Belluno, Paolo Luca.

di: Redazione - 11 Luglio 2023

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