Il vertice di Vilnius

Ucraina nella Nato, il compromesso degli alleati con Zelensky: “Futuro è nell’Alleanza, ma quando ci saranno le condizioni”

Esteri - di Redazione - 11 Luglio 2023

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Ucraina nella Nato, il compromesso degli alleati con Zelensky: “Futuro è nell’Alleanza, ma quando ci saranno le condizioni”

Una soluzione per salvare “capra e cavoli”, un compromesso per non far partire in un clima glaciale l’atteso vertice Nato di Vilnius. In Lituania va in scena infatti un inatteso scontro tra Volodymyr Zelensky e i suoi alleati dell’Alleanza Atlantica, fin qui fondamentali nell’assistenza militare ed economica all’Ucraina per sostenere gli oltre 500 giorni di conflitto con la Russia.

Oggetto del contendere proprio la tempistica dell’ingresso nella Nato di Kiev. Un confronto-scontro nato alla vigilia del vertice, con le parole riferite in una intervista alla Cnn dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Non credo ci sia unanimità nella Nato se si debba o non si debba portare l’Ucraina all’interno della famiglia in questo momento, mentre è in corso una guerra. Per esempio, se si facesse una cosa del genere, saremmo determinati ad impegnarci per ogni centimetro del territorio Nato. È un impegno che abbiamo assunto tutti, senza condizioni. Se la guerra prosegue, allora siamo tutti in guerra. Saremmo tutti in guerra con la Russia”, le parole di Biden.

Sulla stessa lunghezza d’onda è la Germania. “Non è il momento giusto per un invito all’Ucraina, per passi concreti in direzione di un’adesione”, dichiara alla vigilia del summit di Vilnius una fonte del governo tedesco.

L’assenza di una road map e di date certe sulla futura adesione dell’Ucraina alla Nato significa è un macigno per Zelensky. Per il numero uno ucraino così si vuole “lasciare una finestra di opportunità per contrattare l’adesione dell’Ucraina alla Nato in negoziati con la Russia”, accusa contenuta in un tweet del presidente ucraino. Per Zelensky è “assurdo” il fatto che l’Alleanza Atlantica, al vertice di Vilnius, non darà una data precisa né per l’invito al suo Paese ad aderire né per l’adesione stessa. “La formula si riferisce solo all’invito e non all’adesione dell’Ucraina”, ha detto Zelensky del contenuto della dichiarazione finale che gli alleati avrebbero negoziato. “È senza precedenti e assurdo: non c’è un calendario né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina; e viene aggiunta in cambio qualche strana dicitura sulle ‘condizioni’, anche per invitare l’Ucraina”.

Sul punto il segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg, ha provato a vendere a Kiev il bicchiere mezzo pieno. Il numero uno dell’Alleanza Atlantica ha infatti tentato di rassicurare almeno in parte Kiev, spiegando che il processo di adesione di Kiev all’Alleanza sarà semplificato, ma che potrà realizzarsi solo quando ci saranno le condizioni ideali

Abbiamo rimosso un requisito, riducendo le fasi dell’adesione da due in una, ma la guerra in corso non è il momento ideale per farne membro Nato. D’altronde nessun Paese ha mai avuto un calendario predefinito per la sua adesione. Kiev è però molto più vicina ora all’alleanza rispetto al 2008”, ha specificato Stoltenberg, aggiungendo che incontrerà personalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella capitale lituana.

D’altra parte anche altri grandi alleati dell’Ucraina nel conflitto, come i britannici, la pensano come gli altri Paesi occidentali del blocco Nato. A ribadire la posizione è stato anche il primo ministro britannico Rishi Sunak: da una parte il leader conservatore ha sottolineato che “il posto dell’Ucraina è nell’Alleanza”, dall’altra che “la sua adesione adesso non è in questione, perché il Paese è nel bel mezzo di una guerra”. Sunak ha poi ripetuto che l’adesione di Kiev nella Nato è un traguardo fuori portata finché c’è la guerra con la Russia, ma che dal vertice devono arrivare nuovi impegni e l’indicazione di “progressi tangibili” per rassicurare Zelensky. “Saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha proseguito, invocando nel frattempo “garanzie di sicurezza “per Kiev come “messaggio deterrente a Putin”.

La “questione delle questioni” per i membri occidentali della Nato è ovviamente la conseguenza di una eventuale adesione ucraina mentre è ancora in corso l’invasione dell’esercito russo. L’articolo 5 del trattato fondativo dell’Alleanza Atlantica, quello sulla mutua difesa tra i paesi Nato, evidenzia che tutti gli alleati sono tenuti a soccorrere uno stato membro che sia stato attaccato.

Articolo che non prevede automatismi, in realtà: anzi, è previsto che gli Stati membri valutino con attenzione la natura dell’”attacco armato”e decidano di conseguenza quale sia la migliore “azione” da intraprendere in risposta. Ciò significa che l’articolo 5 non prevede necessariamente una risposta di tipo militare, ma che tutto dipende dalle circostanze e dalla valutazione degli alleati.

di: Redazione - 11 Luglio 2023

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