Il rogo all'alba
In fiamme la Venere degli stracci a Napoli, l’opera d’arte di Pistoletto distrutta da un rogo: ipotesi incendio doloso
Cronaca - di Redazione
Un intervento tanto tempestivo quanto inutile. È stato quello dei vigili del fuoco di Napoli, intervenuti poco dopo le 5:30 della mattina di mercoledì in piazza Municipio, a Napoli, nel tentativo di spegnere le fiamme che avevano avvolto la Venere degli stracci, l’installazione artistica di Michelangelo Pistoletto esposta nella piazza.
Intervento, come detto, inutile: dell’opera d’arte è rimasto solo lo ‘scheletro’ in lamiera.
Non è chiara al momento l’origine del rogo, ma tra le ipotesi al vaglio di polizia municipale e vigili del fuoco c’è ovviamente quella del dolo. L’ipotesi è che l’opera di Pistoletto sia stata data alle fiamme tramite l’uso di liquido accelerante: nei pressi della piazza, riferisce Repubblica, sono stati trovati due barattoli ‘sospetti’, che verranno sottoposti ad analisi.
Le fiamme all’opera d’arte hanno causato una densa colonna di fumo visibile in diverse zone della città di Napoli.
Un fatto “gravissimo e sicuramente un atto vandalico“. Antonio De Iesu, assessore alla sicurezza del Comune di Napoli, non ha dubbi sull’origine dolosa del rogo che ha distrutto la Venere degli stracci. “Sono in stretto contatto con il questore – aggiunge De Iesu – la scientifica ha operato, stanno visionando le telecamere e ci auguriamo di avere qualche elemento. Ma il fatto grave, al di là delle indagini che saranno fatte, è che questa città ancora non dimostra la maturità che invece imporrebbe una città europea. In questa città sta dominando la degenerazione connessa a questa devianza, al disagio giovanile. È un tema non facile da affrontare“.
L’opera è stata inaugurata dal sindaco Gaetano Manfredi con l’artista il 28 giugno scorso, diventando subito un’attrazione per cittadini e turisti. L’obiettivo dell’amministrazione era “trasformare pezzi di città e di farli vivere attraverso l’arte contemporanea, facendo realizzare delle installazioni da grandi maestri dell’arte”.
La Venere degli Stracci installata in piazza Municipio, presentata per la prima volta da Pistoletto nel 1967, era la più grande e monumentale tra quelle realizzate dallo scultore. L’opera era alta circa dieci metri e traeva ispirazione dalla Venere con mela dello scultore danese dell’Ottocento Bertel Thorvaldsen.
“Sgomento per un atto di grande violenza che lascia interdetti“. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato il rogo dell’opera appena giunto sul posto. Ma il primo cittadino assicura: “Ca città non molla” e annuncia che, dopo aver sentito lo stesso Pistoletto, l’opera sarà rifatta, magari anche grazie all’aiuto di una raccolta fondi. “Quando si attacca l’arte, la bellezza si attacca l’uomo. Dopo lo sgomento c’è la reazione, l’elaborazione di quello che è successo, la risposta, rifaremo questa installazione. Questo è un grande simbolo di rigenerazione, rappresenta la ripartenza della società e non può essere fermato né dal vandalismo né dalla violenza, questa rigenerazione deve essere portata avanti“, ha spiegato il sindaco. Manfredi stamattina ha sentito Pistoletto che si è detto “ferito” ma ha anche sottolineato che “alla fine anche quest’atto così violento deve essere interpretato da noi come un momento di rigenerazione e di ripartenza, così faremo. La struttura è rimasta integra e la rifaremo“. “Noi adesso lanceremo una raccolta fondi per fare in modo che questa ricostruzione avvenga anche da una partecipazione popolare perché Napoli è la bellezza, la ripartenza, non ci possiamo fermare né ci fermeremo davanti a degli atti di vandalismo – ha concluso – questo è l’ultimo ce ne sono stati anche altri, sono espressione di una grandissima minoranza. Ne rifaremo tanti fino a quando l’arte e la bellezza non prevarranno come già prevalgono nella nostra città“.