Mazzata per il Ppe
Legge sulla natura, l’asse Popolari-Conservatori sconfitto in Europa: via libera alla Nature Restoration Law
Ambiente - di Carmine Di Niro
Nel Parlamento europeo di Strasburgo va in scena la grande sconfitta dell’asse Popolari-Conservatori, che puntano in particolare col duo Weber-Meloni a formare una nuova maggioranza in Europa col voto del 2024.
È passata infatti con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti la Nature Restoration Law, legge che mira a ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione europea entro il 2030.
Respinto il tentativo da parte del capogruppo e presidente del Ppe, il tedesco Manfred Weber, di spaccare la “maggioranza Ursula”: la mozione sostenuta dai Popolari, dall’Ecr di Meloni, dall’estrema destra di Identità e democrazia (con all’interno Lega e lepenisti) più il 30% dei liberali di Renew Europe per rigettare la legge sul ripristino della natura era stata a sua volta respinta in plenaria con 312 voti a favore 324 contro e 12 astenuti.
🌳🐝EU Nature Restoration Law
Parliament adopts its position for negotiations with @EUCouncil
Press release to come shortly pic.twitter.com/e8u6bRf9wf
— EP PressService (@EuroParlPress) July 12, 2023
La vittoria è tutta di Frans Timmermas, vicepresidente della Commissione Ue, socialista e con la delega al Gree Deal. Dopo la durissima battaglia all’ultimo voto, Timmermans ha potuto esultare e rivendicare come cruciale il voto odierno, definito “cruciale per il futuro del Green Deal e per gli obiettivi di neutralità climatica”.
Escono a dir poco malconci dal voto odierno invece i Popolari: almeno 21 membri del gruppo hanno sconfessato la battaglia di Weber votando a favore della legge. “Siamo delusi dall’esito del voto sulla legge per il ripristino della natura, nonostante le obiezioni e le perplessità di tre commissioni parlamentari. Temiamo che questa legge sia controproducente e abbia conseguenze sociali ed economiche significative“, ha commentato a caldo il Partito popolare europeo, che deve fare i conti con una bocciatura che non è il segnale aspettato, anche nell’ottica del voto del prossimo anno.
Cosa prevede la legge
La Nature Restoration Law prevede, come detto, come obiettivo vincolante per i Paesi membri quello di ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione europea entro il 2030, così da fermare la perdita di biodiversità.
Altro obiettivo della legge è quello di ridurre pesticidi chimici del 50% entro il 2030, l’aumento delle aree protette, gli sforzi per salvare gli impollinatori, ma anche l’idea di garantire nessuna perdita di spazi verdi urbani entro il 2030 e programmare un aumento del 5% entro il 2050.
Nel progetto della legge è inoltre previsto “un minimo del 10% di copertura arborea in ogni città“, la riumidificazione delle torbiere prosciugate e che ci aiutano nell’assorbire carbonio, diverse azioni per l’aumento della biodiversità nei terreni agricoli, il ripristino degli habitat nei fondali marini o la rimozione delle barriere fluviali per liberare 25mila chilometri di fiumi in modo da prevenire disastri durante le alluvioni.