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Mistero Prigozhin, Putin sbotta: “La Wagner semplicemente non esiste!”

Mistero Prigozhin, Putin sbotta: “La Wagner semplicemente non esiste!”

“Ebbene, la Wagner non esiste!”, ha detto il Presidente russo Vladimir Putin. Finita, sciolta dopo la marcia armata dello scorso 24 giugno che aveva fatto gridare al golpe in mezzo mondo e che invece lo stesso capo della milizia di mercenari Yevgeny Prigozhin aveva definito una “Marcia per la Giustizia” diretta “a combattere i traditori e mobilitare la società”. Si era interrotta a 200 chilometri da Mosca. Giustizia che il “cuoco di Putin” invocava per il previsto scioglimento della Wagner da luglio nelle fila dell’esercito regolare della Federazione.

Da quei giorni della marcia il destino della milizia e del suo capo erano rimasti incerti, coperti da una coltre di mistero. La trattativa tra Prigozhin e il Presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko aveva aperto a due opzioni: o il passaggio nell’esercito o l’esilio in Bielorussia. Senza alcuna conferma era emerso che il capo della milizia era stato avvistato a Minsk. Qualche giorno fa è stata confermata la notizia di un suo incontro con Putin al Cremlino qualche giorno dopo la marcia. Ancora misterioso il suo destino. In uno dei due audio di Prigozhin circolati dopo la marcia, l’ex capo della Wagner aveva annunciato “nuove vittorie al fronte in un prossimo futuro”.

La Wagner, 50mila soldati ben addestrati ed equipaggiati, è stata negli scorsi anni la testa di ponte o i “boots on the ground” della Federazione russa in tutti gli scenari di crisi e di conflitto in cui Mosca è intervenuta ufficialmente o non ufficialmente. Di prima importanza il ruolo al fronte anche nel conflitto in Ucraina. La Duma aveva già escluso un ritorno al fronte dei miliziani e ieri anche un portavoce del ministero della Difesa statunitense aveva riferito che i mercenari non starebbero “partecipando in modo significativo a sostegno delle operazioni di combattimento dell’esercito russo in Ucraina”.

I mercenari erano stati di primaria importanza nelle poche vittorie militari ottenute dall’esercito russo negli ultimi mesi di conflitto. In Russia negli ultimi giorni sono emerse notizie di arresti nei confronti di diversi comandanti dell’esercito. Si era fatto anche il nome di Sergei Surovikin, comandante dell’aeronautica militare russa che non appare in pubblico dal giorno della marcia verso Mosca. La situazione resta misteriosa e indecifrabile, per quanto Putin abbia chiarito in un’intervista al quotidiano Kommersant: “Non abbiamo una legge per le organizzazioni militari private! Semplicemente non esiste! C’è un gruppo, ma legalmente non esiste!”.

E da Helsinki intanto il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden dà un consiglio non richiesto a Prigozhin: “Deve stare attento a ciò che mangia”. Un’allusione per niente velata al pericolo di un avvelenamento dopo la rivolta fallita. Secondo il Presidente americano “Putin ha già perso la guerra in Ucraina” e le sue minacce di usare l’arma nucleare “non costituiscono una prospettiva reale”.