La sentenza in abbreviato
Omicidio di Gigi Bici, condannata a 16 anni Barbara Pasetti: nell’ultima udienza le scuse ai familiari della vittima
Una condanna a 16 anni di reclusione al termine del processo con rito abbreviato. È la sentenza dei giudici del tribunale di Pavia miei confronti di Barbara Pasetti, la fisioterapista 40enne di Calignano, frazione del comune di Cura Carpignano, rea confessa dell’omicidio di Luigi Criscuolo.
Conosciuto a Pavia come “Gigi Bici”, il 60enne commerciante di biciclette era scomparso misteriosamente l’8 novembre 2021 e il suo cadavere era stato trovato più di un mese dopo, il 20 dicembre, proprio nei pressi dell’abitazione di Pasetti.
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La donna, come ricostruito dalla Procura e come confessato dalla stessa, l’ha ucciso con un colpo di pistola alla testa mentre Criscuolo era seduto in auto, per poi disfarsi del corpo. Per questo Pasetti è stata condannata anche per i reati di occultamento di cadavere, detenzione illegale di arma e anche tentata estorsione.
Nei suoi confronti i pubblici ministeri Valentina Terrile e Andrea Zanoncelli avevano chiesto la condanna a 14 anni. ll giudice ha riconosciuto una provvisionale di risarcimento di 100 mila euro per ciascuna delle cinque parti civili.
Nel corso dell’ultima udienza di oggi Pasetti, in carcere a Vigevano (Pavia) dal 20 gennaio 2022, è intervenuta chiedendo scusa ai familiari di Criscuolo e spiegando di aver agito per paura per se stessa e per suo figlio in seguito alle presunte minacce dell’uomo.
Il delitto, la mattina di lunedì 8 novembre 2021 (stesso giorno in cui Criscuolo era scomparso), era avvenuto nel cortile antistante la villa dove abitava la fisioterapista, nella frazione Calignano di Cura Carpignano (Pavia). La vittima era seduta dal lato guidatore di una Polo Volkswagen, con il finestrino abbassato. Pasetti sparò con una rivoltella calibro 7,65 priva di matricola: un colpo alla tempia che provocò la sua morte immediata. Poi nascose il cadavere fuori dal cancello sul retro dell’abitazione, coprendolo interamente con rami e foglie secche prelevate del suo stesso cortile. Lunedì 20 dicembre 2021 fu la stessa Pasetti ad avvisare la polizia “simulando l’occasionale ritrovamento del corpo ad opera del proprio figlio di otto anni“.
Durissima invece la reazione dei familiari di Criscuolo. “Le scuse di Barbara Pasetti? Non me ne faccio nulla e non mi interessano. L’avrei detto anche se l’avessero condannata all’ergastolo”, è stato il commento di Katia, seconda figlia della vittima. “L’unica cosa che conta – ha aggiunto, in lacrime, all’uscita del Tribunale – è che mio padre non me le restituirà nessuno. Senza di lui la mia vita è precipitata. Ho perso 30 chili, non riesco più ad avere un lavoro“.