Antonio Morione era nella pescheria di Boscoreale dove lavorava e che gestiva, mancavano due giorni al Natale 2021. Giorni di grandi acquisti e di notti in bianco, per le cene della vigilia e i pranzi natalizi a base di pesce. Il 41enne venne ucciso a colpi di pistola, assassinato durante un tentativo di rapina. I killer si erano dati alla fuga, spariti nel nulla. Oggi due persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini. Altre due persone indagate sono a piede libero.
Morione aveva provato a opporsi agli sconosciuti. Fu freddato sul posto. Aveva 41 anni, era sposato e padre di tre figli. Qualche giorno dopo la famiglia della vittima decise di riaprire, anche in segno di sfida contro la criminalità. Gli autori del raid, avevano appurato le indagini, qualche minuto prima aveva fatto irruzione in un altro negozio gestito dal fratello della vittima. Si chiamano Luigi Di Napoli, 44 anni, e Angelo Palumbo, 34 anni, le persone arrestate.
Le due misure cautelari sono state di poste a Gallipoli, in provincia di Lecce, e presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano da parte dei carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata che hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Torre Annuziata su richiesta della locale procura della Repubblica. La Procura aveva chiesto quattro ordinanze ma il gip ha ritenuto che i gravi indizi di colpevolezza sussistesserono soltanto per due persone.
Palumbo è stato arrestato mentre era in vacanza al mare, dove è stato raggiunto dal nucleo operativo della compagnia di Torre Annunziata. L’ordinanza del gip Emma Aufieri ha fatto emergere come la moglie di Di Napoli avesse duramente condannato il marito. “E adesso che avete ucciso a uno non voglio sapere niente più. Io di te non voglio sapere niente più, niente più”, le parole emerse da un’intercettazione ambientale. “Schifo a te e ai soldi”. Di Napoli si trovava già in carcere, condannato in primo grado a 13 anni di reclusione per l’accusa di aver organizzato l’omicidio di un avvocato penalista.