La segretaria e il governatore
Schlein a Napoli, due giorni contro l’autonomia: De Luca assente, è guerra aperta nel Pd
La leader dem chiama alla mobilitazione contro la proposta del governo di centrodestra. Assenti il governatore e il figlio deputato. Appelli di Decaro e Bonaccini all'unità, tensione altissima
News - di Redazione Web
No comment sull’assenza di Vincenzo De Luca. Due giorni contro l’autonomia differenziata a Napoli, il conflitto d’interessi, incontri con i disoccupati. La segretaria dem Elly Schlein si è ritrovata tutti gli amministratori e i parlamentari dem con l’eccezione del governatore e di Piero De Luca. Più che l’appello contro l’autonomia – “Da Napoli alziamo insieme un grido che è: fermatevi, non andate avanti perché farete male a questo Paese” – sono queste assenze a riempire i taccuini dei giornalisti e a tendere gli animi dem.
Nessuno degli esponenti locali del Pd considerati vicini al governatore aveva presenziato ieri alla prima giornata della manifestazione né questa mattina alla Fondazione Foqus. La tensione è alta, dopo il commissariamento affidato a Susanna Camusso in provincia di Caserta e il sollevamento del figlio del Presidente, Piero De Luca, dalla carica di vice capogruppo alla Camera. De Luca resta comunque uno dei pochi governatori in forza al centrosinistra. Schlein si è trovata un documento in cui il gruppo regionale e i segretari provinciali hanno chiesto la fine del commissariamento.
L’occasione era stata battezzata “Una e indivisibile”. L’autonomia è “un progetto che vuole dividere ulteriormente il Paese aumentandone le diseguaglianze e noi non lo possiamo accettare. Perché crediamo che non ci sia riscatto per l’Italia senza il riscatto per il Sud. È un progetto che ha voluto scavalcare il Parlamento, i territori, che gioca con i diritti fondamentali delle persone”. Schlein ha attaccato “un governo che con arroganza ha suggellato un patto di potere con un orrido baratto: il presidenzialismo per l’Autonomia differenziata. Ci dobbiamo mobilitare”.
La segretaria dem ha sottolineato il “paradosso dei nazionalisti di FdI che vogliono portare a compimento i mai sopiti sogni della secessione leghista” e definito “imbarazzante che ci siano presidenti di Regione che non stanno dicendo nulla sull’autonomia differenziata per fedeltà politica”. Un appello lanciato alla premier Giorgia Meloni: “Non si governa contro gli italiani, ma si governa per gli italiani, non si governo contro il Sud, ma si governa per il Sud. Per Pasquale di 14 anni che viene da un contesto difficile, per l’Italia tutta intera, che è una e indivisibile”.
Schlein ha definito l’autonomia “pericolosissima” sul terreno della scuola pubblica, rilanciato il tema del conflitto di interessi, definito “irresponsabile mettere in discussione il concorso esterno alle associazioni di stampo mafioso”, sollecitato il governo ad approvare la proposta sul salario minimo. L’appello contro l’autonomia è stato ribadito anche negli interventi del presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro e dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Decaro ha sottolineato la mancanza di De Luca, Bonaccini sollecitato l’unità del partito – alle primarie aveva vinto ovunque in Campania, sostenunto dagli ambienti deluchiani e dell’intero gruppo dem in Regione, solo a Napoli Schlein ha vinto.