La propaganda
Dal Roma-Pompei al Napoli-Bari, il doppio bluff del governo Meloni sui trasporti: i treni-spot di Sangiuliano e Salvini
Politica - di Carmine Di Niro
Un doppio bluff su un unico tema, quello dei trasporti. Il primo, mega spot per la premier Giorgia Meloni e il suo fedelissimo Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, è andato in scena domenica a Pompei. È nel Parco archeologico della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C che va in scena il primo spot governativo: la premier assieme alla sorella Arianna e al ministro arrivano da Roma a bordo del nuovo collegamento dalla Capitale, un Frecciarossa 1000 che percorre la tratta in 107 minuti con l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica.
Un annuncio che arriva in pompa magna e che, in effetti, potrebbe portare significativi miglioramenti: i turisti col nuovo servizio lanciato dal Ministero in collaborazione con Trenitalia potranno raggiungere il Parco archeologico partendo dalla stazione Termini di Roma e, dopo una sosta a Napoli Centrale, arrivare direttamente nella città vesuviana per poi raggiungere gli Scavi con una navetta.
La partenza è prevista alla 8:53 da Roma, prima fermata a Napoli Centrale alle 10:03 e quindi arrivo a Pompei alle 10:40, dove viene messo a disposizione dei turisti il bus navetta “Pompei link”. Sorpresa invece al ritorno: il viaggio infatti è più lungo, rispetto all’ora e 47 minuti dell’andata per il ritorno nella Capitale ci vogliono due ore e un quarto.
Peccato poi che, oltre allo spot, c’è poi la realtà dei fatti: la tratta Roma-Pompei è attiva una volta al mese, ogni terza domenica. “Sembra una barzelletta: quando c’era lei i treni arrivavano… una volta al mese”, ironizza infatti il segretario di +Europa Riccardo Magi.
Duro e condito dalla consueta ironia invece il commento del presidente della Campania Vincenzo De Luca. Parlando della cerimonia inaugurale del Frecciarossa Roma-Pompei il governatore campano ha rimarcato che si è “perso il senso del ridicolo in questo Paese“. “Il ministro delle cerimonie ha prodotto un’altra performance. Non lo avevo capito neanche io, ma c’è un treno che arriva ogni mese, nulla di meno, a Pompei“, ha aggiunto poi De Luca, che ha poi spiegato di non aver avuto colloqui con la premier Giorgia Meloni, che “andava di corsa, era in partenza per la Tunisia”. Per questo motivo “la cerimonia – ha concluso De Luca – bisognava farla rapidamente perché se no qualcuno poi si accorgeva che il treno arrivava una volta al mese e, magari, diventava imbarazzante anche per la premier“.
La Napoli-Bari più lenta
C’è poi l’altra tratta della discordia diventata occasione dell’ennesimo spot governativo. È quella tra Napoli e Bari, diventata cavallo di battaglia del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che sul Mezzogiorno si è già intestato la sfida della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Nei mesi scorsi il vicepremier aveva annunciato che a luglio avrebbe fatto “il primo viaggio con il collegamento ferroviario diretto Bari-Napoli” perché “un treno, un ponte, un aeroporto non sono di destra o di sinistra”, con quest’ultima che “l’ha promesso senza mai realizzarlo”.
Peccato che il “diretto” tra le due città sia più lento rispetto al collegamento attuale. Fino al 10 luglio scorso si potevano prendere treni da Bari a Caserta e da lì la coincidenza fino a Napoli: la prima corsa della giornata impiegava tre ore e 38 minuti.
Il nuovo “diretto”, che tale non è visto che farà fermate intermedie nelle stazioni di Barletta, Foggia, Benevento, Caserta e Aversa, impiegherà 4 ore e dieci minuti. Sulla linea viaggeranno due soli treni Intercity al giorno: uno dalla stazione di Bari Centrale alle 7:05 con arrivo previsto a Napoli Centrale alle 11:15, un secondo da Napoli partirà alle 18:55 e arriverà a Bari alle 23.
Paradossalmente esistono collegamenti privati più rapidi: è il caso di Flixbus, un servizio di autobus low cost, che ha 11 corse al giorno tra le due città con un tempo di percorrenza che va da 2 ore e 50 minuti a poco più di tre ore.