Oggi scade accordo sul grano
Guerra Ucraina, Kiev attacca il Ponte di Crimea: due morti e collegamenti interrotti
Esteri - di Redazione Web
Ancora una volta il ponte sullo stretto di Kerch che collega la Russia alla penisola di Crimea occupata è stato attaccato. Intorno alle tre di notte, due missili ucraini avrebbero colpito una campata del ponte stradale facendone crollare una parte. Durante l’attacco avrebbero perso la vita due persone, una coppia con una bambina che sarebbe rimasta ferita. Non è ancora chiaro esattamente cosa sia successo e le dimensioni del danno: certo è che la viabilità stradale e ferroviaria è stata interrotta per il momento. Invece il ponte che corre parallelo sarebbe rimasto intatto. In questi giorni estivi la Crimea, nonostante i pericoli della guerra, ha accolto numerosi turisti che le autorità hanno invitato a rimanere negli alberghi.
Simbolo dell’avanzata russa, il ponte era già stato colpito duramente l’8 ottobre. Solo recentemente l’Ucraina ha ammesso le sue responsabilità, nove mesi dopo. Questa volta sembra che invece la rivendicazione sia più immediata. A ottobre si pensò che gli ucraini avessero voluto colpire l’importante snodo russo in maniera beffarda nel giorno del compleanno di Putin. Secondo quanto riportato da alcuni analisti, per l’attacco, gli ucraini avrebbero usato i missili Storm Shadow consegnato dall’Inghilterra all’Ucraina a partire da maggio. Si tratta di armi che possono colpire gravemente anche a distanza di trecento chilometri. E non stupirebbe se nelle prossime ore quel bersagio fosse ancora colpito.
Il ponte continua ad essere un punto simbolico e strategico importante per la Russia. Ed è per questo che già a ottobre il suo attacco destò clamore. Si tratta di un ponte lungo 18 chilometri per attraversare lo stretto sul mare che comprendono anche la ferrovia e la strada. Sono il simbolo della forzata annessione che la Russia perpetrò nel 2018. Senza il ponte di Kerch, i soldati, i rifornimenti e i mezzi militari di Mosca possono arrivare alla penisola soltanto via mare con le navi oppure attraverso il corridoio di terra a nord, quella fascia di costa larga novanta chilometri che a partire da giugno è sotto attacco da parte delle truppe ucraine. Abbatterlo, per gli ucraini, vuol dire tagliare i rifornimenti ai russi in questa zona. L’obiettivo degli ucraini è quello di avanzare nella profonda linea fortificata dei russi e cercare di isolare la Crimea dalle forze russe. In Crimea si trovano infatti le basi e le guarnigioni che operano nelle zone occupate verso Kherson e Zaporizhzhia. La nuova sfida avviene nel giorno della minacciata decisione russa di bloccare gli accordi per l’export del grano ucraino dai porti del Mar Nero.
“Questa notte il regime terroristico di Kiev ha commesso un nuovo crimine: ha attaccato il ponte di Crimea. Kiev non poteva non sapere che la parte automobilistica del passaggio è una struttura esclusivamente civile”. È quanto scrive in un messaggio Telegram il capo del parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov, come riporta l’agenzia Tass. L’esplosione avvenuta sul ponte ha causato 2 morti e lo stop al traffico per alcune ore. Konstantinov precisa che i binari ferroviari non sono stati danneggiati e anche il servizio di bus è stato in parte ripristinato.