L'indagine per SkyTg24

Transizione ecologica, cosa pensano gli italiani: il sondaggio a tutto campo Quorum/Youtrend

La rilevazione per SkyTg24. Piace alla maggioranza l’idea del limite a 30 chilometri orari in città adottata a Bologna. Considerate troppo corte le scadenze imposte da Bruxelles

News - di Redazione Web

17 Luglio 2023 alle 13:58

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Transizione ecologica, cosa pensano gli italiani: il sondaggio a tutto campo Quorum/Youtrend

Questa transizione ecologica s’ha da fare, su questo pochi dubbi. Dibattito aperto sulle opportunità legate alla transizione, sulle scadenze proposte dall’Unione Europea, sul divieto di vendita di auto a combustione. Un sondaggio a tutto campo di Quorum/Youtrend per SkyTg24 ha indagato il sentimento degli italiani a proposito di uno dei temi di stretta attualità più urgenti. Questione di soldi, anche se non principalmente: secondo gli italiani infatti solo l’Unione Europea dovrebbe pagare i costi della transizione ecologica sia in generale (45%), sia relativamente al divieto di vendita di auto a combustione (44%) e all’obbligo di miglioramento della classe energetica delle abitazioni (40%). È uno dei quesiti che fa emergere il carattere dell’indagine.

Per cominciare, una questione meno campale ma comunque centrale sulle pagine dei giornali negli ultimi giorni dopo che il Comune di Bologna ha imposto ai veicoli il limite di 30 chilometri orari in città. L’idea è piaciuta al 51% degli italiani. Il supporto non conosce divisioni di partito, ma è particolarmente alto tra elettori dei partiti di centrodestra (61%), escluso FdI (52%), e del Partito Democratico (60%).

Capitolo Transizione ecologica: è una risposta necessaria per il 63% mentre per il 25% degli intervistati è una manovra ideologica che va contro gli interessi delle persone. Larghissima la maggioranza a favore tra gli elettori del Partito Democratico, l’81%. Al 70% il consenso nel Movimento 5 Stelle. La maggioranza degli italiani (51%) vede la transizione ecologica come un’opportunità per l’industria: il 32% pensa che sia un’occasione per investire nell’innovazione e il 19% che sia un modo per creare nuovi posti di lavoro. Il 21% degli intervistati pensa però che le imprese non siano pronte e il 15% che le misure previste andranno a favorire altri Paesi.

 

Dubbi emergono anche sulle tempistiche: il 45% di chi ha partecipato al sondaggio ritiene che le scadenze imposte dall’Ue siano troppo vicine. E infatti il 45% degli italiani pensa che la scadenza per lo stop alle auto a combustione a partire dal 2023 è troppo vicino e non lascerebbe ai cittadini il tempo di adeguarsi. Solo il 19% sostiene che la data è troppo lontana e non protegge abbastanza l’ambiente. Che la questione sia soprattutto economica, nello scarto tra le decisioni delle istituzioni e le spese quotidiane dei cittadini, lo sottolinea anche il 48% degli intervistati che non è disposta a spendere di più per un modello elettrico rispetto a uno a benzina mentre solamente il 4% spenderebbe dai 5mila euro in più.

Stesso discorso per l’efficientamento energetico delle abitazioni private fissato al 2030. Il 56% degli intervistati la vede come una data troppo vicina. Il 38% del campione di intervistati non è disposto a spendere per migliorare la classe energetica delle abitazioni. Grossomodo invariate infine le proporzioni negli orientamenti di voto con Fratelli d’Italia e Lega che crescono, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che scendono. La coalizione di centrodestra sale fino al 46,1% rispetto alla rilevazione del 26 giugno. La premier Giorgia Meloni resta la leader di partito verso cui gli italiani nutrono più fiducia, seconda nella classifica di gradimento soltanto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

17 Luglio 2023

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