Dal 1961, anno dal quale si hanno dati scientifici completi, il 2022 è stato l’anno più caldo e meno piovoso. Lo rivela il rapporto annuale “Clima in Italia nel 2022” di Ispra e Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), che evidenzia numeri che smentiscono la narrazione dei populisti antiscientifici che negano il cambiamento climatico.
Lo scorso anno la temperatura media ha superato di 0,58°C il precedente record assoluto del 2018 e di 1,0°C il valore del precedente anno 2021, mentre le precipitazioni hanno segnato un -22% rispetto alla media del periodo 1991-2020.
Nel rapporto di cui dà conto l’Ansa si evidenzia come nel 2022 la temperatura media in Italia è stata di 1,23°C superiore rispetto alla media 1991-2020. Tutti i mesi dell’anno sono stati più caldi della media, a esclusione di marzo e aprile: anomalie superiori a 2°C si sono registrate a giugno (con il picco di +3,09°C) e nei mesi di luglio, ottobre e dicembre. L’anomalia più marcata in estate (+2,18°C), seguita dall’autunno (+1,38°C) e dall’inverno (+0,58°C). Il 2022 è stato l’anno meno piovoso dal 1961, segnando un -22% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con precipitazioni inferiori alla norma (-39%) da gennaio a luglio. Le anomalie sono state più marcate al Nord (-33%), seguite dal Centro (-15%) e dal Sud e Isole (13%).
Su scala nazionale i mesi relativamente più secchi sono stati ottobre (-62%) e gennaio (-54%), mentre il mese relativamente più piovoso è stato agosto (+69%). Le prolungate condizioni di siccità, associate alle alte temperature, hanno determinato una forte riduzione della disponibilità naturale di acqua. Per l’Italia è stata stimata una disponibilità annua di 221,7 mm, circa 67 km3, che rappresenta il minimo storico dal 1951 a oggi. Si tratta di una riduzione di circa il 50% rispetto alla disponibilità annua media di risorsa idrica stimata per l’ultimo trentennio climatologico 1991-2020.
L’inverno 2022 è stato caratterizzato da una copertura nevosa esigua rispetto agli ultimi decenni, e che si è fusa velocemente nei mesi primaverili ed estivi a causa delle alte temperature. Nel mese di maggio è stata stimata una superficie inferiore a 5.000 km2, paragonabile a una situazione tipica di fine giugno-luglio. I ghiacciai alpini a partire dai primi giorni di giugno si sono ritrovati in gran parte scoperti da neve: la fusione glaciale 2022 nel settore nord-occidentale delle Alpi è stata quattro volte più intensa rispetto alla media degli ultimi 20 anni. Nel 2022 non sono mancati eventi meteorologici estremi, l’altra faccia del riscaldamento globale: l’alluvione del 15 settembre nelle Marche, 200 cm di acqua alta a fine novembre 2022 nell’Alto Adriatico, l’alluvione e la frana del 26 novembre a Ischia.