Il caso del ricercatore

Zaki graziato per non avere “scocciature” sul caso Regeni, lo scambio tra al-Sisi e Meloni

Dopo la condanna, erano stati diversi gli appelli per la concessione della grazia sia da parte del governo italiano che di quello degli Stati Uniti.

Cronaca - di Umberto De Giovannangeli - 20 Luglio 2023

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Zaki graziato per non avere “scocciature” sul caso Regeni, lo scambio tra al-Sisi e Meloni

Il bastone e la carota. Prima condanna, poi grazia. Il “faraone “ d’Egitto si sente tanto forte da poter essere, una volta, anche “magnanimo”. Magnanimo ma esigente. Esigente nei finanziamenti che l’Europa dovrà concedere all’Egitto, modello Turchia e Tunisia, per fermare i migranti. E per quanto riguarda l’Italia, esigente nel non avere altre “scocciature” per il caso Regeni.

Di questa e altre esigenze del resto al-Sisi avra presto occasione di parlare. E più esattamente domenica a Roma, al tavolo che Giorgia Meloni ha organizzato per affrontare il tema dell’immigrazione: del resto sono egiziani il 20 per cento dei migranti che sbarcano nella “Nazione”. Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, come che sia, ha concesso la grazia a Patrick Zaki. La decisione è stata presa in seguito alla condanna a 3 anni di carcere dello studente egiziano, iscritto all’Università di Bologna (dove si è laureato con 110 e lode lo scorso 5 luglio).

Il “Presidente Abdel Fattah al-Sisi (…) usa i suoi poteri costituzionali ed emette un decreto presidenziale che concede la grazia a un gruppo di persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Patrick Zaki e Mohamed El-Baqer, in risposta all’appello del Consiglio dei segretari del Dialogo Nazionale e delle forze politiche”: lo ha scritto su Facebook un componente del Comitato per la grazia presidenziale egiziano, Mohamad Abdelaziz. È l’imprimatur ufficiale.

Dopo la condanna, erano stati diversi gli appelli per la concessione della grazia sia da parte del governo italiano che di quello degli Stati Uniti. “Abbiamo ricevuto segnali positivi dallo Stato” sulla richiesta di grazia avanzata per Patrick Zaki. Aveva scritto su Facebook Tariq Al-Awadi, attivista per i diritti umani e membro del Comitato presidenziale per la grazia, che aveva presentato una richiesta formale di grazia immediata per l’attivista e ricercatore egiziano. Al-Sisi ha concesso la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l’avvocato di Alaa Abdel Fattah, probabilmente il più noto prigioniero politico egiziano.

“Se, come pare, la notizia è confermata, anche se non abbiamo dettagli, oggi è un giorno opposto rispetto a quello di ieri. Eravamo arrivati in piazza del Pantheon a Roma con un senso di angoscia, che si sta trasformando in qualcosa di diverso. È importante che sia arrivato questo provvedimento: non cancella una condanna ingiustificata nei confronti di Patrick, ma lo rende libero. E speriamo lo renda libero definitivamente anche di viaggiare”, è stato il commento a caldo di Riccardo Noury , storico portavoce di Amnesty International Italia.

Numerose erano state le proteste nei confronti della decisione presa dai giudici di Mansura. Centinaia di persone erano scese in piazza martedì sera soprattutto a Bologna, dove Zaki si è laureato all’inizio di luglio. “È una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto. Per ora mi fermo qui, attendiamo altre notizie e speriamo che Patrick possa lasciare il Paese per averlo qui, è una grande gioia per Bologna, lo voglio ripetere”, dichiara . il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

20 Luglio 2023

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