L'esperimento
Chi è Gianluca Belgrado, il 23enne che ha lanciato una sonda verso lo spazio: “Volevo fotografare la curvatura della terra”
A soli 23 anni e originario di Casarano (Puglia), ha progettato e costruito artigianalmente una sonda che è volata ai confini dell'atmosfera terrestre
Scienza - di Redazione Web
Ha 23 anni ed nato e vive a Casarano, piccola località salentina in provincia di Lecce. Si chiama Alessandro Belgrado e a soli 23 anni è riuscito a compiere un meraviglioso esperimento. Lo scorso 5 luglio, verso le 11 del mattino, il giovane ha lanciato nel cielo un pallone gonfiato con l’idrogeno. Una vera e propria ‘sonda’ che Belgrado ha fatto arrivare ai confini dell’atmosfera terrestre. “Il mio obiettivo era quello di portare una fotocamera in alta quota, per vedere la curvatura terrestre e il cielo nero. Era anche un test per il recupero del pallone dopo la caduta“, ha dichiarato a Casarano Oggi. L’obiettivo è stato raggiunto, l’esperimento è riuscito.
Chi è Gianluca Belgrado
Infatti, il palloncino trasportava una fotocamera e un cellulare, entrambi inseriti in una scatola di polistirolo. La sonda ha raggiunto i 26.555 metri per poi esplodere. Ma prima i dispositivi sono riusciti a a registrare un video e a scattare circa un migliaio di fotografie. Il risultato è stato quello di ottenere immagini simili a quelle che vediamo quando si parla di spazio. Ma Belgrado non ha avuto a disposizione i mezzi della Nasa. Anzi, il giovane ha condotto l’esperimento in modo del tutto artigianale. Da qui la sua genialità e creatività. il 23enne è un appassionato autodidatta di scienza, astronomia e fotografia.
Gianluca Belgrado, il giovane genio del Salento
Belgrado ha avuto un assistente speciale per questo suo lavoro: il nonno. Il 23enne ha definito quel palloncino, “la prima sonda stratosferica salentina“. Lo smartphone usato per l’esperimento è riuscito grazie ad un’app a scattare in automatico 10 fotografie al secondo. A causa della forte pressione il palloncino, dopo circa un’ora di volo, è scoppiato e la scatola di polistirolo con dentro i dispositivi (giunti integri a terra) sono atterrati grazie all’ausilio di un paracadute. Tutto il materiale registrato è stato pubblicato da Belgrado sui propri profili social. Queste le sue affermazioni: “Purtroppo la videocamera si è scaricata dopo i 10.000 metri di altezza e ha registrato solo un terzo dei video che poteva fare. In compenso il cellulare ha fatto più di mille scatti.
La sonda di Gianluca Belgrado partita e atterrata
Nelle foto si vede un accenno di curvatura terrestre, il cielo nero in pieno giorno e all’orizzonte anche la Calabria, l’Albania e l’isola di Corfù. Il lancio è stato un’impresa complessa da gestire, a causa della vicinanza col mare. Tra progettazione, test, ricerche e autorizzazioni per lo spazio aereo sono trascorsi più di due anni dall’inizio del progetto. Durante i mesi estivi, i venti sono più calmi, tuttavia c’era comunque una probabilità del 60% di ammaraggio, rendendo il recupero dell’attrezzatura forse impossibile“.