Critiche feroci al ministro
“Salario minimo è assistenzialismo”, anche Musumeci straparla dopo Tajani e dimentica 3 milioni di lavoratori poveri
Politica - di Carmine Di Niro
Per Antonio Tajani è roba “da Unione Sovietica”, per Nello Musumeci si tratta di “assistenzialismo”. È il pensiero della destra di governo a proposito del salario minimo, la proposta di legge delle opposizioni per introdurre anche in Italia una misura che potrebbe valere, nelle intenzioni delle forze di minoranza, nove euro lordi ad una platea di 3 milioni e mezzo di lavoratori dipendenti che attualmente non arrivano a guadagnare tale cifra.
Invece per il ministro per la protezione civile e per le politiche del mare del governo Meloni, parlando da Palermo a margine di un’iniziativa sulla mafia organizzata da Fratelli d’Italia, la situazione va bene così. “Secondo Schlein è anche una risposta alla mafia? Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismo”, dice infatti il ministro.
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Eppure a leggere la Treccani per assistenzialismo si indica “un eccesso di attività assistenziali della Pubblica amministrazione, riguardo, per es., all’assistenza sanitaria, ad alcuni tipi di pensione, ai servizi sociali etc”. Cosa c’entri l’assistenzialismo con la richiesta di stabilire uno stipendio minimo non è dato sapere.
Non è un caso dunque se, come per le parole di Tajani, anche in questo caso le opposizioni siano andate all’attacco. Elly Schlein, chiamata in causa direttamente da Musumeci, replica così: “Io non so in che paese viva Musumeci, nel nostro ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Sono passati da ‘prima gli italiani’ a ‘prima gli sfruttatori’ evidentemente”.
Parlando dal Nazareno in occasione della presentazione della ‘nuova’ Fondazione Pd di cui sarà presidente Nicola Zingaretti, Schlein chiede agli esponenti di governo di “rileggere la Costituzione e l’articolo 36 perché non si può tenere insieme lavoro e povero nella stessa frase. Questo è quello che evidentemente vuole fare una destra che pensa che il lavoro sia un favore mentre noi siamo convinti che il lavoro sia un diritto in una repubblica fondata sul lavoro”. Per Schlein “la destra quando fa queste dichiarazioni dimostra di essere in difficoltà e di arrampicarsi sui vetri senza avere argomenti“.
Dura la reazione anche di Giuseppe Conte. Per il leader dei 5 Stelle “Musumeci parlare a vanvera”. “I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera: non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l’ora. Sono ministri che hanno giurato sulla Costituzione ma non l’hanno letta. Che il salario sia equo e dignitoso lo prescrive l’art. 36 della nostra Carta costituzionale. Le forze di questa maggioranza hanno altre idee su diritti ed emergenze del Paese: i vitalizi per gli ex senatori, andare in giro con 5mila euro in contanti in tasca. Hanno perso ogni contatto con la realtà”, è l’attacco dell’ex premier.