L'estromissione di Cuperlo
Schlein silura Cuperlo: Zingaretti alla presidenza della Fondazione Pd per cancellare il ricordo del Pci
L’impressione è che il nuovo gruppo dirigente del Pd voglia liberarsi del fardello dell’eredità del Pci
Politica - di Piero Sansonetti
Ieri nel Pd è nata la nuova corrente dei “bonacciniani”. Si è riunita a Cesena. Raggruppa una parte consistente della componente riformista del Pd. Non solo ex renziani. È un gruppo molto importante, perché in realtà è il gruppo che ha vinto il congresso anche se poi non è riuscito ad eleggere il segretario. È su posizioni più tradizionali, meno ecologiste e meno “nuoviste” rispetto alla corrente di Schlein. Però Bonaccini ha spiegato in tutti i modi che la sua corrente non è una corrente.
Che poi è un modo già da altri molte volte usato per dire che la sua corrente è una corrente. Elly Schlein ieri è andata a Cesena per partecipare alla assemblea dei bonacciniani e spiegare che tra lei e loro non c’è grande distanza e soprattutto non c’è inimicizia. Concetto espresso nelle scorse settimane molte volte dallo stesso Bonaccini. Ma la vera notizia che è giunta ieri dal Nazareno è un’altra. Elly Schlein, sulla base dei suoi poteri, ha estromesso una figura storica del Pd, e cioè Gianni Cuperlo, dalla presidenza della Fondazione Pd.
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Cioè la fondazione che dovrebbe avere il compito di produrre cultura politica per il partito. Cuperlo era stato scelto non solo per il suo profilo politico ma anche per la sua statura intellettuale. Nel Pd non esistono moltissimi altri dirigenti come lui. Ma Cuperlo ha anche un’altra caratteristica: è uno dei più significativi dirigenti di formazione comunista. Per comunista intendo dire di scuola Pci (Anche Zingaretti, indicato come successore di Cuperlo, viene dalla Fgci, ma è un’altra cosa).
L’impressione è che il nuovo gruppo dirigente del Pd voglia liberarsi di questo fardello. Dico il fardello dell’eredità del Pci. Lo considera ingombrante. Pensa che sia un ostacolo all’affermarsi di un nuovo modo di fare politica, meno ideologico, più pragmatico, meno legato alle vecchie idee e alla vecchia cultura della sinistra, ancora troppo inquinata dal marxismo. Chissà, magari hanno ragione loro…