L’ attacco a Zaporizhzhia
Ucraina, ucciso in un bombardamento un reporter russo e Mosca accusa: “Kiev usa bombe a grappolo contro i giornalisti”
Esteri - di Redazione Web
Era un giornalista e un militante, aveva compiuto 34 anni appena martedì scorso. E’ stato ucciso durante un attacco lungo la linea del fronte nella regione sudorientale ucraina di Zaporizhzhia, annessa unilateralmente da Mosca lo scorso settembre. Rostislav Igorevich Zhuravliov, stava facendo il suo lavoro per Ria Novosti quando è stato sorpreso dal bombardamento. Lascia una moglie e due figli piccoli. Ria Novosti ha dato la notizia raccontando che anche il fotografo corrispondente militare dell’agenzia di stampa è rimasto ferito durante l’attacco. Il bombardamento, sempre secondo quanto riferito da Ria Novosti, sarebbe avvenuto con bombe a grappolo nei pressi del villaggio di Pyatikhatki, a sud di Zaporizhzhia, dove un gruppo di giornalisti è finito sotto il fuoco. Altri quattro giornalisti russi sarebbero rimasti feriti nell’attacco.
Vladimir Dzhabarov, primo vicepresidente del Comitato internazionale del Consiglio della Federazione, avrebbe confermato che durante l’attacco sarebbero state usate bombe a grappolo e che ritiene gli Stati Uniti responsabili dell’uccisione del reporter e del ferimento di altri quattro. “Lo stato di salute degli altri giornalisti è moderato, stabile, non c’è pericolo di vita, vengono loro fornite tutte le cure mediche necessarie”, ha detto il ministero della Difesa russo.
E ancora più dura la reazione del Ministero degli Esteri: “I colpevoli del brutale massacro del giornalista russo Rostislav Zhuravlev riceveranno la punizione che meritano e anche i fornitori di munizioni a grappolo a Kiev condivideranno la stessa responsabilità”. Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zacharova. Tutto indica che l’attacco a gruppo di giornalisti nella regione di Zaporozhzhia non è avvenuto per caso, ha aggiunto la Zacharova, dicendosi consapevole del fatto che gli “organismi internazionali preferirebbero chiudere un occhio sull’odioso crimine contro i giornalisti russi”.
Rostislav Igorevich Zhuravliov, dopo aver coperto l’annessione della Crimea, dal luglio al dicembre del 2014 aveva combattuto nelle file delle milizie separatiste nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nel Donbass ucraino. Sin dai primi giorni dell’offensiva russa in Ucraina, era stato sul campo: prima nella regione di Donetsk, poi nella regione di Kharkiv e infine nella regione di Zaporozhzhia dove ha trovato la morte. L’anno scorso aveva ricevuto il premio speciale “per il coraggio nell’adempimento del dovere giornalistico” dall’Unione dei giornalisti della Russia.