Il presidente si "dissocia"
“Niente carcere per gli agenti”, la sparata del capo della polizia francese che imbarazza Macron
Esteri - di Carmine Di Niro
Torna a infiammarsi in Francia il clima sulla polizia, sul suo ruolo e sul rischio di una impunità degli agenti. Impunità che chiede a gran voce Frédéric Veaux, direttore generale della polizia nazionale, che nella giornata di domenica ha chiesto la liberazione di un agente della brigata Bac di Marsiglia, finito in custodia cautelare nella’ambito di un’inchiesta sulle violenze perpetrate dalla polizia nell’ambito delle rivolte urbane seguite alla morte di Nahel, il diciassettenne ucciso da un poliziotto il 27 giugno, durante un controllo stradale a Nanterre, alle porte di Parigi.
“Un poliziotto non dovrebbe andare in prigione”, ha detto Veaux, sostenendo che “prima di un eventuale processo, un poliziotto non debba andare in carcere, anche se ha commesso sbagli o errori gravi nell’ambito del suo lavoro”.
Parole che hanno messo in grave imbarazzo il governo e il presidente Emmanuel Macron.
Frédéric Veaux, patron de la police : « Avant un éventuel procès, un policier n’a pas sa place en prison »
➡️ https://t.co/rsdO252HjF pic.twitter.com/g1ptrtQcBX— Le Parisien | faits divers (@leparisien_fdiv) July 23, 2023
Contro il capo della polizia si è scagliato, come sottolinea l’Ansa, il segretario del partito socialista, Olivier Faure, che si è chiesto se “nel governo ci sia qualcuno che ricordi qualche nozione elementare del diritto” al capo della polizia. Quindi è toccato a Jean Luc-Mélenchon, leader della France Insoumise, che ha invitato la polizia al “rispetto delle istituzioni repubblicane” mentre la capa degli ecologisti, Marine Tondelier, vede in queste dichiarazioni la radice di una “crisi istituzionale maggiore“.
Una sfilza di dichiarazioni e accuse che hanno spinto il presidente Macron a ricordare che, se da una parte capisce “lo stato d’animo” dei poliziotti dopo le recenti rivolte urbane seguite alla morte di Nahel, dall’altra parte non può non ricordare che “nessuno nella Repubblica può essere al di sopra delle leggi”.
Macron non cita mai direttamente il capo della polizia Frédéric Veaux, ma è evidente il destinatario della sua reprimenda. In ogni caso l’inquilino dell’Eliseo dalla Nuova Caledonia, dove si trova da oggi in visita per diversi giorni, ha ribadito la necessità di fermezza contro le rivolte scoppiate dopo la morte di Nahel.
Macron ha invocato “ordine, ordine, ordine” e “ripristino dell’autorità ad ogni livello” dopo le violenze urbane sorte in più parti del Paese lo scorso mese. Rivolte e violenza che, ha ricordato il presidente francese, “ha condotto ad incendiare municipi, palestre, biblioteche”, ma da cui Macron dice di aver tratto una lezione: “ordine, ordine, ordine”. Macron ha inoltre criticato i ‘social network, invocando “un ordine pubblico del digitale che consenta di prevenire queste derive“.