La protesta degli studenti
Centro Sperimentale Cinematografia, è scontro aperto con il governo: “Emendamento reazionario e pericoloso”
News - di Redazione Web
È battaglia politica sul Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Il governo punta a cambiare la governance del Centro, metterla sotto il controllo dell’esecutivo e spartirla tra diversi ministeri, ma gli studenti non ci stanno e le opposizioni li seguono. Il CSC è un’eccellenza nel mondo del cinema con la sua scuola nazionale e la sua cineteca, al momento presieduto da Marta Donzelli. Piccolo presidio stamattina a Montecitorio, davanti alla Camera, per una protesta pacifica dopo l’approvazione dell’emendamento in Commissione. “La cultura non si lottizza – Il Csc non si Lega”, recitavano gli striscioni esposti all’esterno della sede del Centro Sperimentale e Montecitorio.
Ed è infatti a firma Lega – primo firmatario il capogruppo in Affari Costituzionali Igor Iezzi, a seguire Bordolani, Ravetto e Stefani – l’emendamento 12.3 nel dl Pa2, cosiddetto dl Giubileo, che punta a stravolgere i criteri di nomina del Consiglio di amministrazione del Centro. Il Carroccio questa mattina nella commissione Affari costituzionali e Lavoro (I e XI) della Camera in riunione congiunta ha presentato una riformulazione, comunque non sostanziale, approvata con 28 favorevoli e 19 contrari. La proposta prevede che il Comitato Scientifico – che si occupa di designare la didattica e i docenti del Centro – venga “nominato con decreto del ministro della Cultura ed è composto dal presidente, indicato dal medesimo ministro, e da sei componenti, designati, rispettivamente, tre dal ministro della Cultura, uno dal ministro dell’Istruzione e del merito, uno dal ministro dell’Università e della ricerca ed uno dal ministro dell’Economia e delle finanze. I componenti sono scelti tra soggetti con particolare esperienza nel settore cinematografico e delle produzioni audiovisive”. Rispetto alla sua versione precedente, una nomina assegnata al ministero dell’Istruzione e del merito è passata al ministero dell’Università – in quota Forza Italia.
L’emendamento prevede inoltre che “alla costituzione del consiglio di amministrazione della Fondazione e del comitato scientifico si provvede entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. Fino a tale costituzione “restano in carica il precedente consiglio di amministrazione e il precedente comitato scientifico”. Il consiglio di amministrazione provvede poi “all’adeguamento dello statuto entro sessanta giorni dalla data di insediamento”. Il testo era stato accantonato e rimandato, si era sperato per una marcia indietro. E invece no. Il decreto dovrà cominciare il suo percorso tra Camera e Senato.
Il Comitato studentesco ha rivendicato la sua battaglia “assolutamente apartitica” e fatto sapere in una nota che la protesta continuerà. “Dopo l’accantonamento annunciato ieri, le speranze che questo emendamento reazionario e pericoloso per l’autonomia di uno dei più importanti centri di formazione Cinematografia del mondo venisse ritirato (anche alla luce del supporto universale da parte di professionisti e organizzazioni di settore) si erano alzate. Speranze che sono state immediatamente disilluse dopo che la maggioranza ha deciso di riformulare l’emendamento, spartendosi le poltrone di nomina ministeriale nel comitato scientifico e annullando l’impegno preso con gli studenti, rivelando intenzioni antidemocratiche e fuori dalle logiche del già sbagliato spoil system”.
Sembra essere saltato al momento l’incontro che avevano chiesto gli studenti con l’onorevole Mollicone, presidente della Commissione Cultura. Per Mollicone l’iniziativa non è una lottizzazione ma una “vera valorizzazione del merito”. Si è detto sorpreso Iezzi dalle accuse di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. “Nessuno di loro parlava di indipendenza e lottizzazione quando l’ex ministro Franceschini nominava gli attuali vertici o escludeva tutti coloro che non erano targati Pd. La sinistra faccia lo sforzo, per loro impossibile, di togliere i propri artigli dalla cultura”. Il primo firmatario ha difeso l’emendamento che punterebbe ad “adeguare la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia alla modernità”.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha sposato la protesta. “Non solo vediamo sete di potere e di posti, ma si aggiunge un disegno che è quello del controllo sui luoghi di immagini e immaginari che noi non possiamo accettare. Il motivo per cui siamo a supporto di questa battaglia portata avanti con coraggio è perché il messaggio sia giù le mani dal cinema e dai luoghi della cultura”. Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte “una cosa è limitarsi a designare i vertici del Centro, altra è progettare una minuziosa lottizzazione della politica estesa anche al comitato scientifico, con chirurgica ripartizione dei posti tra le varie forze di maggioranza”.
La protesta degli studenti ha raccolto il sostegno di attori e registi. A firmare una lettera aperta anche Luca Guadagnino, Matteo Garrone, Edoardo De Angelis, Marco Bellocchio, Alice Rohrwacher, Paolo Virzì, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Valerio Mastandrea.