Il Ministro a Palazzo Madama

Santanché salva anche in Senato, respinta la mozione di sfiducia targata M5S: 111 i voti contrari

La votazione a Palazzo Madama ha visto spaccarsi il fronte delle opposizioni. Compatta la maggioranza, con i grillini hanno votato il Pd e l'alleanza Versi e Sinistra. Italia Viva e Azione non pervenuti

Politica - di Redazione Web - 26 Luglio 2023

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Il Senato respinge la mozione di sfiducia per la Santanchè

Il Ministro del Turismo Daniela Santanché è stata salvata anche dall’aula del Senato. A Palazzo Madama è stata respinta la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. I voti contrari sono stati 11167 quelli a favore. Compatto il fronte della maggioranza che ha votato ‘no’, spaccato quella delle opposizioni. Hanno infatti votato ‘sì’ insieme ai grillini, il Partito Democratico e l’alleanza di Verdi e Sinistra. Italia Viva e Azione non hanno partecipato alla votazione.

Il Senato respinge la mozione di sfiducia per la Santanchè

Queste le parole del Ministro Santanchè: “Ho detto la verità e chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Per la seconda volta mi trovo in quest’aula per difendermi da accuse giornalistiche rivolte alla mia persona. Già il 5 luglio ho esposto i fatti con chiarezza. Mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Senato non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia dalla Procura. Ho difficoltà a comprendere una mozione di sfiducia individuale che non ha come oggetto il mio operato da ministro, e che ha come oggetto fatti antecedenti il mio giuramento da ministro e per i quali ritengo già di aver chiarito in quest’aula tutta la verità“.

Cosa è successo a Palazzo Madama

Prima delle dichiarazioni di voto, come da prassi, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, ha dato la parola agli esponenti dei vari partiti. “Nella mozione di sfiducia nessun riferimento alle funzioni svolte da Santanchè come ministra, perché su questo le opposizioni non possono appigliarsi a nulla“, ha detto Albeto Balboni di Fratelli d’Italia. Gli ha fatto eco Licia Ronzulli di Forza Italia: “Il processo a Santanchè è principalmente mediatico. Per qualcuno quest’Aula dovrebbe poi diventare quella di un tribunale e nei banchi dell’opposizione troviamo seduti, metaforicamente, dei giudici. A seconda delle sponde politiche ci sono ipergarantisti e ipergiustizialisti, c’è chi fa giustizialista con processi di altri e garantista con i propri“. A compattare la maggioranza, le dichiarazioni di Massimiliano Romeo della Lega: “La legittimazione politica alla magistratura è colpa di noi politici, serve una riflessione generale. Un ministro andrebbe giudicato sulla base dell’esercizio delle sue funzioni, se rispetta il suo mandato elettorale, non sulla base di un’inchiesta giudiziaria ancora in corso. Se Santanchè non fosse stata ministro, forse non sarebbe uscito nulla. La mozione di sfiducia è un errore politico. Questi attacchi sono un mero modo delle opposizioni di legittimare con questi mezzi il proprio avversario politico“.

Maggioranza unita, opposizioni divise

Spaccato, invece il fronte delle opposizioni. Carlo Calenda ha spiegato il motivo della scelta di non partecipare alla votazione: “Santanché si deve dimettere, è una questione di etica pubblica, ma fare una mozione di sfiducia sapendo di perdere può solo aiutare Meloni a tenere Santanché e quindi diventa solo un fatto di marketing. Iv ritiene debba e possa restare al governo noi no. Io e Matteo Renzi riteniamo assolutamente controproducente la mozione di sfiducia alla ministra perché è chiaro che la vincerà la maggioranza. Giorgia Meloni potrà dire: ‘il Parlamento sovrano ha riconfermato la fiducia alla Santanchè’“. Ha invece affermato Walter Verini del Pd: “Sappiamo che la mozione di sfiducia sarà respinta, ma con questa scelta volevamo invitarvi a fare un passo indietro. Respingendo la mozione vi assumete invece una grave responsabilità. Vi chiedevamo solo un passo indietro, invece Santanchè tiene in Aula Musumeci mentre la Sicilia brucia“. Queste le parole di Alessandra Maiorino del M5S: “Questo è il vostro codice», ha affermato nel suo intervento riferendosi ai senatori forzisti. «Con questa scelta continuate a contraddirlo. In più attaccate senza mezzi termini la stampa e la magistratura, nella maggior parte dei casi, mentendo rispetto ai fatti“.

26 Luglio 2023

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