X

Chi sono le due persone arrestate per la morte di Gelsomina Verde, il ruolo dei pentiti e la cattura: come è scattato il blitz

In foto, in alto a sinistra, il Capo della squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini, a destra la vittima, Gelsomina Verde

In foto, in alto a sinistra, il Capo della squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini, a destra la vittima, Gelsomina Verde

È stata uccisa perché frequentava l’uomo sbagliato. Gelsomina Verde, 22 anni, è stata una delle tante vittime mietute dalla faida di Scampia. Una guerra di camorra combattuta agli inizi degli anni 2000 e che ha visto scontrarsi i clan di Secondigliano. Da una parte il sodalizio storico dei Di Lauro guidato da Paolo, alias Ciruzzo ‘o Milionario, dall’altra gli scissionisti con a capo gli Amato – Pagano. Uno scontro che ha insanguinato le strade di Napoli, sul quale ancora oggi vi sono molte indagini in corso. L’obiettivo degli inquirenti è quello di ricostruire l’intero scenario di allora, trovando mandanti ed esecutori dei tanti omicidi commessi e ancora irrisolti. E tra questi c’era quello di Gelsomina, la cui triste vicenda pare finalmente chiarita.

Chi sono le due persone arrestate per la morte di Gelsomina Verde

Stamattina la Questura di Napoli ha annunciato che gli agenti della Squadra Mobile, diretta dal Dottor Alfredo Fabbrocini, hanno stretto le manette ai polsi di due uomini coinvolti nel brutale assassinio della giovane. Ma chi sono le due persone arrestate per la morte di Gelsomina Verde? Si tratta di Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, entrambi ritenuti i presunti sequestratori e assassini della 22enne. I due avrebbero agito insieme ai già condannati Ugo De Lucia (cugino di Luigi) e Pietro Esposito. Fondamentali per le indagini le dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia: Salvatore Tamburrino, Gennaro Notturno e Pasquale Riccio. Il primo è stato arrestato nel 2019 quando i Carabinieri scovarono Marco Di Lauro mettendo fine alla sua latitanza. Il secondo, era un affiliato di spicco degli scissionisti nonché amante di Gelsomina. Era proprio lui l’uomo che i killer della ragazza volevano trovare ma lei non lo tradì. E pagò con la vita.

Le indagini, i collaboratori di giustizia e il blitz

De Lucia è al momento detenuto presso il carcere di Massa CarraraRinaldi è stato trovato e preso nella sua abitazione a Castel Volturno (in provincia di Caserta), dalla quale aveva anche tentato di fuggire. Quel maledetto 21 novembre del 2004, Gelsomina fu rapita e poi torturata. Alla fine fu uccisa a colpi d’arma da fuoco e il suo cadavere fu abbandonato in un’automobile poi data alle fiamme. “Per l’omicidio di una ragazza di 22 anni – ha dichiarato Fabbrocini in occasione di un breve incontro con la stampa avvenuto questa mattina – è responsabile l’intero gruppo criminale dei Di Lauro. Penalmente ci saranno sicuramente altre posizioni da definire, moralmente sono tutti colpevoli”.

Il Capo della Mobile partenopea ha anche dichiarato: “Al momento anche se attivo, il clan Di Lauro – per fortuna – non è più quello di un tempo“. Infine, ha concluso i dirigente, in merito alle singole e specifiche responsabilità dei quattro coinvolti nel brutale omicidio, “non sono ancora chiare ma continueremo a lavorare per individuare i comportamenti di ogni persona coinvolta tra chi è stata condannata e chi si trova, come nel caso dei due soggetti arrestati oggi, ancora in fase indagini preliminari: cercheremo di fare luce anche su questo“.

Il video con le parole del Dott. Alfredo Fabbrocini