La proclamazione in tv

Golpe in Niger, i militari annunciano la deposizione del Presidente Bazoum: occidente allarmato

La proclamazione in diretta tv. Mohamed Bazoum era stato eletto democraticamente due anni fa. Non si sa dove si trovi ora. Gli USA: “Chiediamo il rilascio immediato del Presidente”

Esteri - di Redazione Web - 27 Luglio 2023

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Golpe in Niger, i militari annunciano la deposizione del Presidente Bazoum: occidente allarmato

“Tutte le istituzioni derivanti dalla settima repubblica sono sospese”. Dopo una giornata di tensioni a Niamey, un gruppo di soldati dell’esercito del Niger ha annunciato mercoledì sera in diretta sulla televisione nazionale di aver deposto il Presidente Mohamed Bazoum. Le manovre dell’operazione erano cominciate ieri e avevano fatto il giro del mondo: il Niger è un Paese di circa 25 milioni di abitanti, si trova nella Regione subshariana del Sahel, è attraversato dai migranti che provano a raggiungere il Mediterraneo e da gruppi jihadisti come il sedicente Stato Islamico e Al Qaida. Gli Stati Uniti hanno chiesto la liberazione immediata del Presidente Bazoum. Condanna al golpe anche dalla Francia, che nel Paese ha mantenuto un durissimo regime coloniale fino agli inizi del Novecento.

Il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (CNSP), il nome scelto dai golpisti, ha rilasciato una dichiarazione: “I segretari generali dei ministeri si occuperanno dell’invio di affari correnti. Le forze di difesa e di sicurezza stanno gestendo la situazione. Le frontiere terrestri e aeree sono chiuse fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata e da oggi è stabilito il coprifuoco dalle 22 alle 5 per tutto il territorio fino a nuovo avviso”. Il colonnello Amadou Abdramane, portavoce dei militari, ha detto in diretta che la deposizione di Bazoum è stata necessaria per via del “continuo degrado della situazione della sicurezza e della cattiva gestione economica e sociale”.

Il colpo di stato è partito mercoledì mattina quando membri della Guardia Presidenziale, un’unità speciale dell’esercito, avevano circondato il palazzo del presidente e gli edifici di diversi ministeri nella capitale Niamey. La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) ha condannato il colpo di Stato. Il Presidente del Benin Patrice Talon andrà in Niger per mediare tra Bozoum e i militari. Abramane ha invitato: “Tutti i partner esterni sono invitati a non interferire”. E invece.

“Ho parlato con Bazoum e ho chiarito che gli Stati Uniti lo sostengono con forza come presidente democraticamente eletto del Niger. Chiediamo il suo rilascio immediato”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken durante un viaggio in Nuova Zelanda. Parigi ha condannato il putsch e “qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza” in Niger, come ha dichiarato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. “La Francia è preoccupata per gli avvenimenti in corso in Niger e segue attentamente l’evoluzione della situazione, condanna fermamente ogni tentativo di prendere il potere con la forza e si unisce agli appelli dell’Unione africana e dell’Ecowas per ripristinare l’integrità delle istituzioni democratiche del Niger”. Condanna anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, “profondamente turbato” dall’arresto del presidente Bazoum da parte della Guardia Presidenziale.

Un tentativo di colpo di Stato in Niger si era già verificato nel marzo del 2021, due giorni dopo l’inizio del mandato presidenziale di Bazoum. Quello annunciato ieri è il settimo in corso in un Paese africano dal 2020. Anche se a parlare in diretta è stato Abdramane, la mente del golpe è considerato il comandante Abdourahmane Tchiani, considerato un fedelissimo dell’ex presidente del Niger Mahamadou Issoufou. Al momento non si sa dove si trovi il Presidente Bazoum.

27 Luglio 2023

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