Lo scrittore
Roberto Saviano fuori dalla Rai: “Squadrismo contro gli intellettuali, l’Italia fa paura”
Cultura - di Redazione Web
Per Roberto Saviano “l’Italia è un Paese che fa paura”. Lo scrittore lo ha dichiarato in un’intervista a Il Corriere della Sera, all’indomani della cancellazione del suo programma Insider – Faccia a faccia col crimine dalla Rai. Non andrà in onda, anche se quattro puntate sono già registrate. “È una decisione politica che si inserisce nella strategia più ampia di usare le azioni giudiziarie come grimaldello per impedirti di lavorare”, ha dichiarato lo scrittore. Le quattro puntate già registrate resteranno di proprietà della Rai.
La decisione è stata comunicata dall’amministratore delegato del servizio pubblico Roberto Sergio. Di recente Forza Italia aveva presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai che chiedeva la sospensione del programma dopo alcune frasi di Saviano contro il vice primo ministro, ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini. La decisione è stata giustificata per un’incompatibilità del linguaggio utilizzato dallo scrittore con il Codice Etico del servizio pubblico. Saviano ha respinto ogni paragone con il caso del giornalista, firma di Libero, Filippo Facci e dopo la sua rubrica su Rai2 saltata per un articolo sull’accusa di stupro al figlio del Presidente del Senato Ignazio La Russa.
“Quindi voi giornalisti ora sarete attenti a tutte le dichiarazioni rese negli anni da chiunque abbia avuto una trasmissione in Rai, verificandone l’aderenza a un Codice etico fatto per compiacere chi, nel 2015, scrisse: ‘Cedo due Mattarella per mezzo Putin’. La possibilità che in Rai resti solo Peppa Pig è alta“, ha risposto Saviano al quotidiano. “Mi pesa la continua diffamazione, mi pesano gli attacchi personali a opera dei media di destra. Mi pesa questo squadrismo contro gli intellettuali – non sono il solo – fatto su mandato di una parte politica. Sono attacchi violentissimi e quotidiani che non avvengono in nessun’altra democrazia avanzata. In Europa, Media Freedom Rapid Response ha incluso le cause contro di me tra i casi ‘azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica’. L’Italia è un paese che mette paura”.
A proposito dei processi in corso per le sue dichiarazioni contro i politici, Saviano si difende: “Stiamo parlando di politici violentissimi, che bersagliano disperati che muoiono in mare, che dichiarano di voler affondare navi-ambulanza e definiscono queste tragedie ‘crociere’: li chiamiamo ‘birichini’? Pago io per le parole spese per attirare l’attenzione sul loro scempio“.
Solidarità da parte della collega scrittrice Michela Murgia. “Come se criticare un ministro che fa leggi che lasciano morire la gente in mare fosse paragonabile a insultare la presunta vittima di uno stupro. Come se Saviano non stesse già rispondendo in tribunale delle sue affermazioni critiche politiche, perseguitato giudizialmente da tre ministri di questo governo. Come se in questo paese si potesse fare tutto ai nemici politici, tanto non reagisce più nessuno. Io mi domando: ma quando ci chiederanno scusa quelli che per anni hanno continuato a dire che eravamo dei fanatici che vedevano pratiche fasciste ovunque? Quando?“