Geopolitica

L’importanza del Niger per l’Europa e i rapporti con l’Italia, perché il golpe è un pericolo

Il paese africano ha una grande importanza per gli equilibri del Mediterraneo. Ricco di materie prime, il Niger potrebbe diventare un altro avamposto della Wagner nel continente. Sullo sfondo il terrore Jihādista

Esteri - di Redazione Web - 31 Luglio 2023

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L’importanza del Niger per l’Europa e i rapporti con l’Italia

 

Era l’unico paese del Sahel a guida democratica. Ma il golpe militare e la folla in strada con le bandiere russe tra le mani hanno fatto subito suonare l’allarme nelle cancellerie europee. Dopo i due colpi di stato avvenuti in Mali e in Burkina Faso e quello accaduto in Ciad, anche il Niger è finito tra le mani dell’esercito. Nei giorni scorsi il generale Abdourahamane Tchiani, capo delle guardie presidenziali, ha messo agli arresti e deposto il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum. Inutili le pressioni della Comunità internazionale, Ue e Onu su tutti e ovviamente da parte della Francia (che già ha dovuto ritirarsi dal Mali). Proprio in merito al paese transalpino, ieri un fiume di persone si è recata all’esterno dell’ambasciata francese nella capitale Niamey, protestando e urlando contro militari e diplomatici. Le cronache hanno dimostrato l’importanza del Niger per l’Europa e i suoi rapporti con l’Italia.

L’importanza del Niger per l’Europa e i rapporti con l’Italia

Allo sventolare delle bandiere russe, associato ai cori “Viva Putin, viva la russia“, “Via i francesi, via gli imperialisti“, i manifestanti hanno staccato la targa dal palazzo attirando su di loro lacrimogeni e qualche carica. Poi il clima si è disteso ma non le tensioni: la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) ha minacciato un intervento militare entro 7 giorni se in Niger non sarà ripristinato l’ordine democratico. E intanto al Cremlino si gioisce e anche in Bielorussia, nuova patria dell’ex chef Prigozihn che ha rilasciato dichiarazioni pregne di entusiasmo e soddisfazione. Cosa sta accadendo in Africa? Qual è importanza del Niger per l’Europa e quali sono i rapporti con l’Italia? Innanzitutto, il paese del Sahel rappresentava l’ultimo bastione di stabilità. L’ultimo fronte filo occidentale in una zona dove la Russia si è espansa negli ultimi anni. Forse non è un caso che i fatti siano accaduti proprio a margine del vertice tra Mosca e i paesi africani che c’è stato a San Pietroburgo.

Materie prime, jihadismo e migranti

Inoltre, il Niger, dispone di almeno il sette per cento delle riserve mondiali di uranio. Niamey è un crocevia fondamentale per due aspetti: la lotta al fondamentalismo islamico e il controllo delle rotte dei migranti. In Niger ci sono diversi contingenti militari occidentali: gli Usa hanno 1.100 soldati, la Francia 1.500, l’Italia 300. L’Unione europea ha appena investito trenta milioni di euro nell’addestramento dei militari nigerini. La Comunità internazionale ha investito negli anni ingenti risorse economiche per scopi umanitari, sociali e infrastrutturali (alcuni paesi in seguito al golpe hanno ritirato i propri fondi). L’Onu, entro fine anno, avrebbe dovuto spostare a Niamey i tredicimila caschi blu cacciati dal Mali.

Il ruolo della Russia (e della Wagner)

Ecco perché un Nord Africa e un Sahel instabili potrebbero far riversare sulle coste dell’Europa una miriade di problemi: da una parte la paura del fondamentalismo islamico (che rischia comunque di radicarsi in Africa nonostante l’azione militare della Wagner), dall’altra il rischio di tanti altri ‘viaggi della morte’ che ucciderebbero centinaia di migranti in fuga. Infine gli aspetti geopolitici ed economici: la Russia ha fatto un duplice scatto, controllare geograficamente questo territorio e sfruttarne le materie prime. Il tutto minacciando i nemici occidentali con gli spauracchi delle migrazioni e dello Jihādismo.

Il Governo – Meloni

L’Italia si sta muovendo in sordina. Da evidenziare il colpo di reni del Governo in occasione degli ultimi vertici internazionali (lo scorso 23 luglio c’è stata a Roma la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni dove hanno partecipato i principali leader africani e del Golfo) e dei recenti incontri bilaterali (l’ultimo a Washington con il Presidente Usa Joe Biden). A margine di questi incontri, la Premier Meloni ha cercato di far emergere l’importanza che l’Italia ha per gli equilibri geopolitici del Mediterraneo. Di conseguenza il Governo, posizionandosi saldamente sul fronte Atlantista, sta comunicando agli alleati (europei e di oltre oceano) un concetto: se non ci aiutate e non inserite l’Africa tra le vostre priorità, avremo dei feudi russi e cinesi ai confini delle nostre coste. E il problema non sarà solo italiano. Il Governo, in modalità low profile, sta anche provando a scalzare la concorrenza francese sul territorio, considerate le evidente difficoltà riscontrate da Parigi dai tempi del fallimento in Mali. Non è un caso che Macron è stato tra i leader più indispettiti dal push avvenuto in Niger.

Il piano militare italiano

Dal punto di vista militare, l’Italia si è occupata di addestrare ben 10mila uomini dell’esercito nigerino, della gendarmeria e della guardia nazionale. Un processo iniziato nel 2017 con il Governo Gentiloni. A partecipare all’addestramento uomini del Rao e carabinieri del Gis. L’obiettivo è stato quello di conquistare la fiducia dei contingenti locali, diventando, di fatto, dei partner. Roma ha anche attivato diversi canali umanitari, soprattutto in ambito scolastico e medico. Ma se il passato ha rivelato ottimi rapporti tra ItaliaNiger, da tre giorni lo scenario è radicalmente cambiato. Lo schieramento italiano in uscita dal Mali, composto da uomini, blindati, camion ed elicotteri, sarebbe dovuto giungere a Niamey per portare il numero delle proprie truppe a 500 unità. Ovviamente ciò non è più stato possibile.

31 Luglio 2023

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