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Reddito di cittadinanza e Pnrr, l’urlo da Scampia: “Atto di guerra del Governo ai poveri”
Sono i due temi che hanno aperto un dibattito feroce all'interno della politica e dell'opinione pubblica, generando proteste e lo scontro tra governo e opposizione. Abbiamo ascoltato la testimonianza di chi si impegna nel sociale in un quartiere difficile come quello della periferia Nord di Napoli. Territorio dalle mille energie e speranze tradite
Economia - di Andrea Aversa
I tagli al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che penalizzerebbero soprattutto le regioni e i comuni del Sud. Lo stop al reddito di cittadinanza, il cui numero più alto di percettori si trova nell’area metropolitana di Napoli. Sono i due temi caldi della politica. Quelli che oltre a scatenare lo scontro tra il governo e le opposizioni, hanno anche mobilitato l’opinione pubblica. Proprio a Napoli ci sono state due manifestazioni di protesta in due giorni. Il primo, successivo alla notizia che lo stop al sussidio sarebbe stato comunicato via sms, ha visto un folto gruppo di persone recarsi fuori gli uffici dell’Inps. Il secondo, oggi, ha visto un corteo partire da porta Capuana e giungere, prima all’esterno della sede cittadina di Fratelli d’Italia (agli inizi del Corso Umberto) e poi in piazza Municipio davanti Palazzo San Giacomo (sede del Comune).
Reddito di cittadinanza e Pnrr a Scampia
Per discutere di questa emergenza sociale che sta colpendo le fasce più deboli della società, abbiamo intervistato Giuseppe Mancini, giovane molto attivo nel Terzo settore. Mancini, infatti, è vice presidente dell’associazione Coordinamento territoriale Scampia. Una realtà che da anni si batte per migliorare le condizioni di un quartiere difficile, coinvolgendone i cittadini. Ma Scampia è anche un territorio pieno di energie positive, pronte ad unirsi per trasformare la zona in un presidio di civiltà. “Il governo ha lanciato un attacco ai ceti sociali più poveri – ha detto Mancini a l’Unità – e sul Pnrr il Ministro Fitto ha detto una menzogna. In realtà il governo vuole spostare i fondi di sviluppo e coesione sociale, già stanziati per legge e a disposizione degli enti locali“.
L’intervista
Giuseppe, la tua associazione ha diramato un comunicato rispetto ai possibili tagli che il governo avrebbe attuato sul Pnrr. Puoi spiegarci di cosa si tratta?
“Il governo tramite il ministro Fitto ha cambiato la bozza del Pnrr, facendo dei tagli. Questo avrà conseguenze su 144 progetti dei 349 previsti. Una mannaia improvvisa che agirà negativamente sulle azioni degli enti locali che con quei finanziamenti avrebbero dovuto dar vita a progetti già presentati. E come sempre a pagarne le spese saranno i territori più poveri e in difficoltà”.
In concreto, magari proprio a Scampia, il taglio del Pnrr cosa comporterà?
“A Scampia era previsto un progetto di qualificazione urbana. Il tutto avrebbe avuto inizio con l’abbattimento delle vele con la successiva costruzione di abitazioni ecologiche. Senza questi soldi il progetto si fermerà per l’ennesima volta. Sul tema i cittadini del quartiere, dopo anni di proteste e mobilitazioni, si sentiranno ancora traditi. Le difficoltà saranno anche del Comune che ha investito del tempo per la fase di progettazione e valutazione”.
Il Ministro Fitto ha detto che non ci sarà nessun taglio, anzi ci sono già dei fondi disponibili
“Il Ministro essendo stato un governatore di una regione del Sud dovrebbe conoscere meglio le cose. Lui ha parlato dei fondi di sviluppo e coesione sociale già stanziati per i comuni e le regioni. Sono risorse che dovrebbero mirare ad abbattere le disuguaglianze sociali che esistono tra i vari territori d’Italia. Si tratta di fondi destinati alle regioni più povere. L’80% di quei soldi è per il Sud. Quindi Fitto spieghi bene cosa vuole fare. Vuol mettere una pezza al Pnrr con i soldi destinati al Meridione?“.
Che aria tira a Scampia e quali potrebbero essere le conseguenze per il Terzo settore?
“Noi siamo un’associazione politico – culturale che si autotassa e autofinanzia. È normale che rispetto alle due notizie, sul taglio al Pnrr e allo stop al reddito di cittadinanza, gli abitanti del quartiere non hanno reagito bene. I progetti del Pnrr avrebbero proiettato il territorio verso il futuro. Il sussidio garantiva un minimo di vivibilità a chi non ha un reddito. È ovvio che va condannato chi ha truffato e chi truffa lo stato. I controlli sono più che doverosi. Ma vi assicuro che a Scampia le persone vogliono lavorare non vogliono essere mantenute. In tanti hanno protestato per il diritto al lavoro. Noi come associazione cerchiamo di fare il possibile per dare una mano e cerchiamo di aiutare le famiglie e i giovani di Scampia”.
Lo stop al reddito di cittadinanza può causare l’esplosione di una bomba sociale?
“Su questo il governo ha dichiarato guerra alle fasce deboli del Paese. Ora ci sono le vacanze ma per molte famiglie sarà un agosto molto difficile. E tutto questo è avvenuto tramite sms. Conosco casi concrete di famiglie composte da marito, moglie e due figli adulti a carico che vanno ancora a scuola. Queste persone non riceveranno più un sussidio di circa 1.100 euro. Soldi che consentivano a quel nucleo familiare di andare avanti non senza difficoltà ma almeno di poter affrontare le spese ordinarie. Adesso molti ragazzi come possono essere mantenuti, ad esempio negli studi, dalle proprie famiglie? E non stiamo parlando di parassiti o ‘divanisti’ ma di chi vuole lavorare, anche attraverso attività umili. Ma vuole farlo con dignità”.