Le parole del pontefice
L’intervista a Papa Francesco: “Transessuali sono figlie di Dio, la mia offensiva di pace in Ucraina prosegue”
News - di Redazione
I transessuali “sono figli di Dio”. Sono le parole espresse da Papa Francesco in una intervista realizzata da Vida Nueva prima del viaggio del pontefice verso Lisbona, dove Bergoglio sta celebrando la XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù, inaugurata martedì primo agosto.
“La prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto, se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio… Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!”, le parole di Francesco nell’intervista.
Il Papa poi è passato a trattare i temi di stretta attualità mondiale, a partire dalla guerra in Ucraina sempre al centro dei pensieri del pontefice e degli sforzi della diplomazia vaticana per arrivare a “silenziare le armi”.
Francesco infatti assicura che la sua “offensiva di pace” per l’Ucraina prosegue. “Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sta lavorando intensamente come responsabile dei dialoghi. È già andato a Kiev, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia. Il progresso più significativo che è stato realizzato riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro paese. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo. Per questo, sto pensando di nominare un rappresentante permanente che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine. Per me, in mezzo al dolore della guerra, è un grande passo“.
Dopo Kiev, Mosca e Washington, ha annunciato Francesco, la prossima tappa per il cardinale Zuppi sarà Pechino perché “entrambe detengono anche la chiave per abbassare la tensione del conflitto. Tutte queste iniziative sono ciò che io chiamo ‘un’offensiva per la pace’. Inoltre, per novembre, prima che si tenga a Dubai il Summit sul clima delle Nazioni Unite, stiamo organizzando un incontro di pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi. Il cardinale Pietro Parolin sta coordinando questa iniziativa, che vuole svolgersi fuori dal Vaticano, in un territorio neutrale che invita tutti all’incontro”.
Nell’intervista c’è spazio poi per la vita interna alla Chiesa, divisa come non mai tra le istanze “riformatrici” del pontefice e i “circoli” più conservatori ostili all’operato di Francesco. Il Papa è convinto che “non sono maturi i tempi per un Concilio Vaticano III. E non è nemmeno necessario in questo momento, dal momento che non è ancora stato avviato il Vaticano II”.
Torna poi sulla sua elezione con una battuta: “Sono un vittima dello Spirito Santo“. Sulle riforme Francesco ammette che “non ho ancora osato porre fine alla cultura di corte in Curia”, ma in ogni caso spiega che “non possiamo riformare la Chiesa senza il Vangelo“. Nell’intervista infine il pontefice si è detto “preoccupato per la rigidità” in alcuni settori ecclesiali.