Il ricordo del professore
Chi era Rosario Villari, lo storico raccontato da Zagarrio nel film “Un’idea di libertà”
Cultura - di Paolo Franchi
Vito Zagarrio, che ne stato discepolo e amico, racconta Rosario Villari, in un bel film, “Un’idea di libertà”: una lunga intervista (come suol dirsi, tra il pubblico e il privato) che si dipana soprattutto tra alcuni dei luoghi cruciali della vita dello storico scomparso nel 2017, Reggio Calabria (ma pure l’amatissima Bagnara), la casa romana al Colle Oppio (in particolare, naturalmente, il suo studio e i libri preziosi che lo affollavano), il bel podere di Cetona. E proprio a Cetona, di cui è stato strameritatamente cittadino onorario, lo presenteremo per la prima volta oggi. Non nella sala polivalente del Comune, e neppure in piazza, ma ai giardini pubblici, nel giorno inaugurale di quella festa cetonese dell’Unità dove non so più quante volte abbiamo cenato (pici all’aglione e bistecca) con Anna Rosa e Gabriella, a un passo da coppie di anziani, provetti ballerini impegnatissime nel valzer e da Italo, gran maestro del gioco della ruota, che vantava le virtù dei prosciutti, dei caci e delle bottiglie di Chianti in palio. In attesa della presentazione romana, prevista per ottobre, così ha voluto Osvaldo Veneziano, a suo tempo erede di Carlo Fermariello alla guida dell’Arci Caccia, vecchio amico e compagno migliorista di Rosario, e oggi, alla faccia del tempo che passa, coordinatore del Pd locale. E ha fatto bene.
Perché qui lo sanno tutti che Rosario è stato un grande storico, e chi ha fatto il liceo negli anni settanta, ottanta e novanta si è formato “sul Villari”, esattamente come tantissimi liceali di allora, che però con Villari non hanno mai avuto la fortuna di prendere un caffè. Ma sanno altrettanto bene che è stato pure un personaggio importante nella storia del Pci e della sinistra italiana: in particolare, ma non solo, in quella che una volta, quando c’erano ancora la politica e la cultura, si chiamava la politica culturale. E ricordano anche che, se passavi a salutarlo, potevi trovarlo impegnato a conversare con ospiti illustri, da Eric Hobsbawn a Giorgio Napolitano, ma pure a discutere con il vecchio idraulico, il mitico Scalampa, una figura storica del comunismo cetonese che era stato partigiano in Jugoslavia con i titini, a volte di politica, a volte di ingegnosi ed economicissimi sistemi ad energia solare per il riscaldamento dell’acqua.