Domani il vertice a Chigi

Salario minimo, lo schiaffo di Meloni alle opposizioni: le convoca ma bolla la proposta come “controproducente”

Politica - di Redazione - 10 Agosto 2023

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Salario minimo, lo schiaffo di Meloni alle opposizioni: le convoca ma bolla la proposta come “controproducente”

Che senso ha l’incontro previsto venerdì 11 agosto con le opposizioni sul salario minimo dopo le parole pronunciate da Giorgia Meloni nella sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia”? È la domanda che circola nelle “stanze del potere” di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione, Verdi-Sinistra e +Europa, i partiti chiamati a Palazzo Chigi per un confronto con la premier.

Ma Meloni d’altra parte via social, mostrando ancora una volta la cronica avversione nei confronti di giornalisti e conferenze stampa, evitando le domande che potrebbero metterla in difficoltà, ha bocciato senza mezzi termini il salario minino di cui si dovrebbe discutere domani.

Una proposta bollata come “controproducente”, quindi sferza il centrosinistra, “perché non l’hanno approvata prima?”, e difende l’abolizione del reddito di cittadinanza, “non torneremo sui nostri passi”.

Di fronte a queste posizioni, che senso ha andare a Palazzo Chigi, si chiedono in particolare al Nazareno? Anche se il sospetto, dalle parti di Elly Schlein, è quello di una Meloni che punta proprio a questo: far saltare in anticipo il tavolo di lavoro sul salario minimo, portare un pezzo di opposizione a sfilarsi e poter poi dire: “Vi avevamo invitati ma non siete venuti”.

Anche per questo, nonostante le dure critiche alle parole della premier, domani a Palazzo Chigi le opposizioni (tranne Italia Viva, contraria alla proposta unitaria sul salario minimo) dovrebbero esserci. All’appuntamento è prevista la presenza di Elly Schlein per il Pd, Giuseppe Conte per i 5 Stelle, Carlo Calenda per Azione, Riccardo Magi per +Europa, Angelo Bonelli per i Verdi e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana.

La proposta

La proposta di legge sul salario prevede che “al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali”.

La proposta prevede anche che “la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.

di: Redazione - 10 Agosto 2023

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