L'epic fail
Salvini e la figuraccia sul Ponte sullo Stretto, mostra il “Topolino” del 1982 per celebrarlo (ma finisce male)
I saggi dicono sempre di non giudicare un libro dalla copertina, lo steso vale anche per un fumetto. Una regola dimenticata da Matteo Salvini, il ministro dei Trasporti e Infrastrutture ma soprattutto vicepremier e leader della Lega.
Da quando è diventato numero uno del suo dicastero, la vera e propria ossessione del segretario del Carroccio è stato il Ponte sullo Stretto, resuscitando la vecchia società pubblica incaricata di costruire l’infrastruttura, il “carrozzone” che il governo Monti aveva messo in liquidazione nel 2013.
- Le bordate dell’Anac a Salvini: “Sul Ponte sullo Stretto tutti i rischi a carico del pubblico”
- Salvini cancella il tetto dei 240mila euro agli stipendi per il Ponte sullo Stretto: il favore del governo Meloni ai “soliti noti”
- Decreto omnibus, dal ponte sullo Stretto agli stipendi per i manager cosa contiene il provvedimento varato dal cdm
Per ribadire il suo impegno nel portare a termine l’opera, un progetto infinito che ha visto sperperare miliardi senza neanche la posa della “prima pietra”, durante una diretta social Salvini ha rispolverato addirittura una vecchia copia di un Topolino del 1982, “quando costava 700 lire, che nostalgia”, dice in video Salvini.
Minister of Infrastructures Matteo Salvini shows a Mickey Mouse magazine from 1982 whose cover celebrates the construction sites for the bridge over the Strait of Messina (which never started).
August 11, 2023 pic.twitter.com/xv3syfeA6X
— Crazy Ass Moments in Italian Politics 🇮🇹 (@CrazyItalianPol) August 11, 2023
In copertina si vede Zio Paperone che, vestito con abiti siculi e con la coppola sul capo, tiene le mani il “Ponte di Messina Paperon de’ Paperoni“. Il problema per il leader della Lega è che, oltre alla copertina firmata da Marco Rota, avrebbe dovuto leggere anche il contenuto di quel numero, il 1401 uscito il 3 ottobre 1982.
Così avrebbe scoperto che la storia del Ponte di Messina Paperon de’ Paperoni, sceneggiata da Giorgio Pezzin e disegnata da Giorgio Cavazzano, non finisce affatto bene.
Il ricco zio di Paperino decide, dopo aver visto in televisione le imprese di un esploratore, di investire il suo patrimonio per costruire proprio il Ponte di Messina. I tre progetti presentati da uno scienziato incaricato (a campata unica, sostenuto da palloni aerostatici e un tunnel sottomarino) si rivelano tutti fallimentari, ma è parlando con un pescatore che Zio Paperone si innamora dell’idea di costruire un ponte di coralli. A costruirlo rubandogli l’idea sarà il “nemico” Rockerduck, il terzo papero più ricco al mondo: il ponte però, pur diventando realtà, fallisce miseramente. Saranno infatti i turisti a demolirlo, staccando i pezzi di corallo del ponte per portarli via come souvenir: beffa finale per Rockerduck ,verrà multato per aver ““ingombrato lo stretto” con un “ponte così… volatile”.
Insomma, la storia del Ponte raccontata dal Topolino del 1982 non può certamente essere utilizzata come una mossa “celebrativa” del progetto resuscitato da Salvini…