La polemica

“Crosetto dimettiti!”: la destra che attacca il ministro per il caso del generale Vannacci

Il generale dell’esercito avvicendato dall’incarico, il ministro accusato di compiacere “i circoletti del politically correct” e del “pensiero unico”. Vannacci nega la sua discesa in politica: “Faccio il soldato. Almeno per ora”

News - di Redazione Web - 21 Agosto 2023

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“Crosetto dimettiti!”: la destra che attacca il ministro per il caso del generale Vannacci

Crosetto che compiace “i circoletti del politically correct”, che viene incluso nel mondo del “pensiero unico”, che vuole accreditarsi presso le “élite mondialiste”, che “legge i giornali di sinistra”. Se gli umori di una platea e di un elettorato si misurano ormai anche dai social, il ministro della Difesa sembra essere sotto attacco dopo il caso del generale Roberto Vannacci e del suo libro dai contenuti omofobi, razzisti, sessisti Il mondo al contrario che al momento gli è costato per il momento l’incarico di capo dell’Istituto Geografico Militare. Le tesi omofobe, anti migranti e anti femministe del parà hanno provocato un enorme dibattito e l’apertura di un esame disciplinare. Si è parlato di censura e di regime del politicamente corretto. C’è chi invoca addirittura le dimissioni del ministro della Difesa.

“Se il gen. #Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questi, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da Ministro. Chi mi attacca, da una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto. Si, siamo diversi, e molto”. Come a dire: se il generale non avesse attaccato il mondo Lgbtqia+, la lobby gay, la “dittatura delle minoranze”, l’ambientalismo, il femminismo e i migranti sarebbe stato lo stesso. Ma in che senso? Comunque troppo per l’elettorato di destra ed estrema destra che in queste ore lo sta attaccando. #Crosetto è rimasto in tendenza sui social per un po’, l’indice delle idee di un elettorato.

 

“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”, si legge in uno dei passaggi del libro autoprodotto e ora in vetta alle classifiche Amazon. Un altro passaggio si chiede che “se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale” che avrebbe vietato “termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale”. Si leggeva nelle pagine anche di legittima difesa e di “diritto all’odio e al disprezzo”. Vannacci nelle prime pagine prendeva però le distanze “da qualsiasi tipo di atti illeciti” potessero derivare dalla lettura del testo.

L’Esercito ha preso le distanze, il ministro aveva definito le opinioni del generale “farneticazioni personali” e annunciato un esame disciplinare. “Non ho sentito il ministro Crosetto, ho letto le sue dichiarazioni sui giornali. E non ho ricevuto alcuna notifica di provvedimenti. Io sono stato avvicendato, dalla mezzanotte di oggi, non sono stato rimosso dal mio incarico“, ha detto il militare a Morning News su Canale 5. “Io non ho offeso nessuno, non ho discriminato nessuno. Parlando di normalità ad esempio mi riferisco alla consuetudine e mi riferisco a dati statistici: il 90% della popolazione è eterosessuale, non esserlo vuol dire fare parte di una minoranza”. E ancora: “Le mie opinioni sono discutibili ma non offensive. Sfido chiunque a trovare con gli omosessuali che potrei aver avuto alle dipendenze, degli atteggiamenti offensivi o discriminatori”.

Il generale all’Ansa ha chiarito di non aver accettato la candidatura con Forza Nuova alle suppletive di Monza per la Camera. “Faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato. Ringrazio sempre chi mi esprime fiducia e lo faccio anche nei confronti di un partito politico, di qualsiasi partito politico. Tuttavia continuerò a fare il soldato e non ho fatto progetti per altre attività. È chiaro che le offerte che si ricevono, in qualsiasi ambito, sono dimostrazioni di fiducia, perciò ogni volta ringrazio per la fiducia che mi viene data”. Che il generale non sia stato destituito, ma avvicendato, lo ha precisato in un tweet anche lo stesso ministro che ha respinto i giudizi sommari sui social. “Non è stato punito e non avrà punizioni esemplari sommarie perché, come ho scritto, ci sarà un regolare ‘esame disciplinare’. La Difesa ha le sue regole e Vannacci le conosce bene”.

 

Il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli in un’intervista a Il Corriere della Sera ha commentato come il ministro abbia “fatto benissimo” ad avviare l’azione disciplinare, attivando “un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito” per verificare l’aderenza alle regole dell’operato del generale. Però ha anche voluto precisare che “non è compito della politica vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza. In un mondo libero si scrive ciò che si pensa. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia”.

Il centrodestra accusa la sinistra di illiberalità. Una sinistra “sovietica” perché afferma, come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che la Costituzione “non garantisce libertà di espressione a quelle idee che negano il diritto a esistere ad alcuni gruppi di persone”. Donzelli è stato difeso da molti in Fratelli d’Italia, sicuramente più di quelli che hanno difeso Crosetto. Il ministro sembra voler mantenere un ruolo istituzionale, non politicizzare la faccenda. “In un mondo che si divide tra chi vorrebbe buttare il “Generale” all’inferno e chi vorrebbe farne un martire, chi serve il paese guidando pro tempore un’Istituzione come la Difesa deve solo limitarsi a mantenere distacco ed applicare le regole e le norme. Nulla più, nulla di meno”.

Critiche al ministro anche da parte del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. “A Crosetto dico: censurare il Generale spetta alle gerarchie militari, non al Ministro. Le posizioni di Vannucci sono quelle della Chiesa”. Parole dure anche dal direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri: “Io ho sempre stimato Crosetto. Ma ha gestito la vicenda del generale coi piedi e senza cervello, e mi stupisco che la Meloni, un genio, gli abbia permesso di fare una cazzata tanto grossa”. Al posto di Vannacci è stato nominato il generale Masssimo Panizzi. Vannacci è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terrestri.

 

21 Agosto 2023

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