Il film e la biografia
Chi era Oppenheimer, il fisico padre della bomba atomica: “Sono diventato morte, distruttore di mondi”
Arriva in Italia il film di Cristopher Nolan ispirato dal libro Premio Pulitzer. Il fisico di origini ebraiche fu il coordinatore del progetto Manhattan nei laboratori di Los Alamos. "Sapevamo che il mondo non sarebbe più stato lo stesso. Quel giorno, alcune persone hanno riso, alcune hanno pianto, la maggior parte è rimasta in silenzio”
News - di Redazione Web
Arriva al cinema anche in Italia da mercoledì 23 agosto con il volto di Cillian Murphy e la regia di Cristopher Nolan la vita del “padre della bomba atomica”. Oppenheimer è il film più atteso dell’estate insieme con Barbie. Racconta la vita dello scienziato che si occupò di astronomia teorica, fisica nucleare, meccanica quantistica, spettroscopia e teoria della relatività. E in particolare del suo incarico nel coordinare l’enorme squadra che portò alla costruzione della bomba atomica: un’impresa straordinaria e orribile al tempo stesso. “Sono diventato Morte, il distruttore di mondi”, la frase che disse dopo la sperimentazione della prima bomba atomica nel New Mexico, tratta da un testo sacro dell’induismo.
Julius Robert Oppenheimer nacque nell’aprile del 1904 a New York. Famiglia di origini ebraiche, padre importatore di tessuti emigrato dalla Russia, madre pittrice. A 21 anni si laureò ad Harvard in fisica, studiò a Cambridge e in Germania a Gottinga dove insegnava il fisico Max Born e dove riuscì entrare in contatto con alcuni tra gli scienziati più influenti della sua generazione. Piuttosto ciclotimico, grande fumatore, si interessava molto allo sviluppo di teorie e tecniche ancora inesplorate della fisica.
Quando tornò negli Stati Uniti lavorò al California Institute of Technology e ad Harvard. Fu da subito piuttosto preoccupato dall’ascesa del nazismo in Germania, si avvicinò a movimenti di sinistra e fece donazioni per aiutare colleghi tedeschi a lasciare l’Europa. Sposò nel 1940 Katherine Puening. La coppia ebbe due figli. Ebbe una relazione travagliata con Jean Tatlock, comunista. Il programma per sviluppare la bomba atomica fu attivato nel 1941: l’anno dopo venne chiamato Progetto Manhattan. A coinvolgere Oppenheimer fu il membro del Comitato nazionale della ricerca per la difesa James B. Conant.
Il fisico venne messo a capo del laboratorio principale di Los Alamos, nei pressi di Santa Fe, per studiare e sviluppare la bomba atomica. Una squadra che arrivò a seimila persone. Oppenheimer, 38 anni, coordinava sia i gruppi teorici che quelli sperimentali. La prima detonazione di un’arma nucleare venne sperimentata la mattina del 16 luglio del 1945 nel deserto della Jornada del Muerto. Appena tre settimane dopo la bomba vene sganciata su Hiroshima e Nagasaki causando la morte di almeno 200mila persone.
Oppenheimer divenne automaticamente “il padre della bomba atomica”. Al presidente Harry Truman avrebbe confidato di sentire “le mani sporche di sangue”. Divenne uno dei più grandi e strenui sostenitori di regole comuni e internazionali per gestire la proliferazione degli ordigni nucleari e membro della Commissione per l’Energia Atomica (AEC). Fu contrario allo sviluppo della bomba H, accusato di essere una spia sovietica ed escluso dalle attività riservate dell’AEC. Continuò a tenere conferenze e nel 1963 ricevette il premio Enrico Fermi. Morì a quasi 63 anni il 18 febbraio del 1967 in New Jersey. Aveva ammesso in una lettera al fratello di avere a volte “bisogno più della fisica che degli amici”.
Il film è stato ispirato dalla biografia vincitrice del Premio Pulitzer di Kai Bird e Martin J. Sherwin American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer. Vanta un cast stellare con Matt Damon, Emily Blunt, Florence Pugh e Robert Downey Jr. “Sapevamo che il mondo non sarebbe più stato lo stesso. Quel giorno, alcune persone hanno riso, alcune hanno pianto, la maggior parte è rimasta in silenzio”, disse in un’intervista vent’anni dopo l’esplosione della bomba atomica.