Giornata storica per l’India, il gigante da oltre un miliardo e 300 milioni di persone, il Paese più popoloso del Pianeta Terra che oggi ha messo un piede anche sulla Luna. Alle 14:32 ora italiana la missione spaziale Chandrayaan-3 è atterrata sul satellite. L’India è diventata così il quarto Paese in assoluto a compiere l’impresa dopo Stati Uniti, Cina e Russia, gli unici Stati ad aver effettuato allunaggi controllati di veicoli spaziali. “L’India è ora sulla Luna, il cielo non è il limite”, ha esultato il Presidente Narendra Modi.
L’allunaggio è avvenuto nei pressi del Polo Sud della Luna. L’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro) aveva confermato. “La navigazione continua senza intoppi”. E anche l’atterraggio è avvenuto senza alcun imprevisto. È durato una trentina di minuti. Il lander indiano è il primo a raggiungere un’area vicina al Polo Sud lunare, non si spingerà però verso quelle zone d’ombra che dovrebbero ospitare grandi riserve d’acqua ghiacciata. Gli ultimi 15 minuti sono stati definiti “di terrore” in quanto il lander doveva sbarcare in un’aera piena di crateri e massi, molto scoscesa, e si è affidato interamente alla traiettoria programmata nei suoi computer interni.
La missione arriva dopo il fallimento della missione Chandrayaan-2 del 2019, quando il rover si schiantò sulla superficie della luna. La nuova missione è stata finanziata da 83 milioni di euro, il lancio era avvenuto il 14 luglio scorso dal Centro spaziale Srharikota nello Stato dell’India meridionale dell’Andhra Pradesh. Il robot automatico Pragyan esplorerà il suolo del satellite. Pesa circa 26 chili, il nome è stato scelto per ricordare il fondatore dell’Isro Vikram Sarabhai. Sia il lander che il rover funzioneranno per un paio di settimane, alimentati dai loro pannelli solari.
Primo scopo della missione era quello di sperimentare sistemi di atterraggio controllati. L’Isro punta anche a esplorare il territorio per poter studiare la composizione del suolo e del ghiaccio lunare. L’agenzia in questi giorni ha condiviso foto e filmati catturati dalle telecamere della navicella. Alcune mostravano il Mare Marginis, la grande macchia nera formata da antichi asteroidi precipitati. In altre si vedeva in primo piano la superficie grigia e polverosa del satellite.
La missione è anche una dimostrazione di grandi passi avanti in competizione con la Cina, l’altro gigante asiatico che era stato l’unico Paese a compiere allunaggi controllati negli ultimi cinquant’anni circa. La Russia è reduce dal fallimento dell’altro ieri della sua missione Luna-25 dell’agenzia Roscosmos, quando il lander si è schiantato sulla superficie lunare nel tentativo di allunaggio. Era il primo tentativo di Mosca di atterraggio sul satellite dopo quello del 1976. Entro la fine dell’anno altre due missioni in collaborazione con la Nasa dovrebbero raggiungere la Luna. Il programma spaziale Artemis coltiva l’obiettivo di riportare astronauti e astronaute sul satellite come non succede dalle missioni Apollo del 1972.