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Bimba cade dal quinto piano, 37enne la prende al volo e la salva: “Non sono un eroe, ero lì per caso”

Bimba cade dal quinto piano, 37enne la prende al volo e la salva: “Non sono un eroe, ero lì per caso”

Sarà premiato con una Civica Benemerenza Mattia Aguzzi, il 37enne Mattia Aguzzi, impiegato di banca, che ieri mattina ha salvato una bambina di quattro anni, caduta dal quinto piano di un palazzo di via Nizza 389 nel quartiere Lingotto a Torino. A proporre la benemerenza sarà il sindaco Stefano Lo Russo. Il gesto ha attirato l’attenzione anche della premier Giorgia Meloni. “Poteva trasformarsi in tragedia la vicenda di una bimba caduta dal 5° piano di un balcone in un edificio a Torino. Ma grazie alla prontezza di Mattia Aguzzi, che l’ha vista precipitare e afferrata al volo, la sua vita è salva. Tanto onore e gratitudine per questo giovane eroe”, ha postato su Facebook la premier.

È successo tutto intorno alle 10:50, quando la piccola ha scavalcato la ringhiera del balcone ed è salita sul cornicione. Aguzzi si trovava sotto al palazzo, allarmato dalle grida di un ragazzo che si è affacciato da un palazzo di fronte. Quando la bambina è caduta il 37enne è intervenuto. “Quando l’ho vista cadere mi sono messo sulla traiettoria, ho chiuso gli occhi e ho sperato che andasse tutto per il meglio, l’ho bloccata attutendo il colpo e siamo caduti a terra entrambi”, ha raccontato all’Ansa il protagonista della vicenda. La fidanzata ha chiamato i soccorsi, in strada sono arrivati i genitori della piccola. Sul posto sono arrivati i carabinieri, la piccola è stata trasferita all’ospedale infantile Regina Margherita.

Aguzzi è stato accompagnato al Cto e dimesso con due giorni di prognosi per una contusione alla parete toracica. “Dal quinto piano l’impatto è stato forte, mi sono trovato per terra e all’inizio non riuscivo a respirare”. Era uscito con la fidanzata che abita in zona, si trovava lì per caso. Ha provato a immaginare il punto dove la piccola sarebbe caduta. “Eroe no – ha detto in un’intervista a La Stampa – Ho fatto tutto così, in modo naturale. Non ho pensato a nulla e ho provato a fare quel che si doveva fare. Mi hanno detto che non ho nulla e sono contento così. E comunque adesso non mi diranno più che è meglio se dimagrisco un poco (ride). È andata bene. Che cosa possiamo volere di più? Il destino ci ha messi lì. Il caso. La fatalità. A quel che ne so stiamo tutti quanti bene. E questa, mi creda, è la cosa più bella”.