La rubrica
Intelligenza artificiale, una visione retta dalla cultura del dominio
La nuova rubrica Sottosopra: l’attuale mondo rovesciato e la necessità, urgente e inderogabile, di (ri)mettere le cose dritte sui piedi
Editoriali - di Mario Capanna
Il crepuscolo è nato quando l’uomo / si è creduto più degno di una talpa o di un grillo.
(E. Montale)
L’antropocentrismo è il fulcro della cultura occidentale, che oggi domina la Terra. Viene da lontano, e le tre religioni monoteiste gli hanno dato un impulso vigoroso. Creati l’uomo e la donna, Dio disse loro: “Prolificate, moltiplicatevi e riempite il mondo, assoggettatelo e dominate sopra i pesci del mare, su tutti gli uccelli del cielo e sopra tutti gli animali che si muovono sulla terra” (Genesi, 1,28). Se Dio avesse detto semplicemente: convivete con…, è probabile che noi – e la Terra – avremmo avuto molti problemi in meno.
L’essere umano al centro del mondo, che si illude di dominare, considera tutte le cose accaparrabili, manipolabili (dall’atomo al filo d’erba), fino a provocare i mutamenti climatici: la guerra è la conseguenza più perentoria. Questo modo di concepire la realtà sta dietro – dentro – l’Intelligenza Artificiale (IA). Gli algoritmi che la impostano derivano da questa cultura del dominio, anziché della convivenza fra tutti gli esseri e del mutuo equilibrio fra loro. E gli algoritmi, che l’IA è già in grado di costruirsi autonomamente, non possono che risentire del “peccato” originario.
Sicché (ipotesi per niente da escludere): se a un certo punto l’IA si convincesse che il mondo andrebbe meglio se governato dalla nazione Y piuttosto che da quella X, potrebbe mettere in campo una poderosa propaganda, magari a base di fake news, per screditare la nazione X a favore della Y. E cosa succederebbe, poi, se l’IA arrivasse alla conclusione che gli esseri umani sono di ostacolo al suo illimitato sviluppo?
Il rischio maggiore: la nostra evoluzione biologica è lentissima, come tutto quello che avviene in natura, e perciò possiamo essere sopravanzati da una tecnologia che si sviluppa con velocità esponenziale. Per ora pensiamo di cavalcare trionfalmente il destriero, e non ci sfiora l’eventualità di venirne disarcionati.