Il partner della premier
Giambruno, generatore automatico di frasi imbarazzanti: per Meloni è un inciampo
Irresistibile generatore automatico di frasi imbarazzanti, per Giorgia Meloni il partner rischia di diventare un serio inciampo. Anzi, lo è già
Cronaca - di Fulvio Abbate
JFK, in vista della Casa Bianca, scelse per sé una donna “perfetta”: “Jackie” mostrava infatti misura e “stile” al suo fianco; anche nel giorno drammatico di Dallas, tenne addosso il tailleur “Chanel” rosa, sebbene macchiato di sangue del consorte presidente. Il caso di Angela Merkel non è meno esemplare: mai una piega suo marito, perfettamente composto, sempre un passo indietro, come d’altronde occorre nelle circostanze ufficiali. Filippo di Edimburgo, gaffeur, e tuttavia encomiabile.
Forse, Giorgia Meloni dovrebbe guardare a tutti loro: ritenerli “esempi”. Il suo partner, Andrea Giambruno, padre dell’incolpevole Ginevra, detto con cortesia, non sembra custodire le medesime qualità, l’estro trattenuto delle figure parentali appena citate. Rischia anzi di diventare, ma che dico, è già un serio inciampo dal punto di vista delle arti cortesi per le ambizioni di Giorgia Meloni stessa; presenti e future. Ora, se una simile incontentabile inadeguatezza può risultare veniale nella posizione di chi rivesta un ruolo di demagogica opposizione, ciò si rivela tragicamente problematico occupando lo scranno principale del Palazzo di governo. Si può ritenere che il Giambruno possa fare presto frutto d’ogni proprio errore o semplice distrazione?
Temiamo di no. L’uomo, il professionista, il partner, il garantito, anche a distanza ravvicinata, si rivela “consustanziale”, sia nella prossemica sia nell’eloquio sia nei margini del suo tesoretto subculturale, del tutto aderente agli intendimenti semplificatori della destra diffusa, così come questa si manifesta sovente nel “pour parler” dei social. Ciò sarebbe irrilevante, ripetiamo, nella koiné privata, tra angolo-cottura capitolino e grigliate in masseria delle Puglie tra familiari, amici e cognati, un serio problema affacciandosi poco fuori dal proprio fraterno ballatoio sovranista.
Giambruno infatti, già in campo lungo, appare come irresistibile generatore automatico di frasi imbarazzanti per la coscienza civica e “civile” più ordinaria. Quasi destinato ad ampliare di diritto la galleria de “I mostri” e “I nuovi mostri”, volendo citare due esemplari pellicole della migliore commedia all’italiana. Altrettanto irrilevante nel nostro caso, vista la vitalità del Giambruno, rammentargli i doveri di “etichetta” e opportunità; i danni all’immagine pubblica della persona con cui condivide lo spazio intimo condominiale. Mettendo da parte ogni considerazione sullo specifico delle sue affermazioni in libertà, buona ultima: “Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.