Marcello De Angelis si è dimesso dal suo incarico alla Regione Lazio. Ha scritto una lettera al Presidente nella quale si dichiara vittima della macchina del fango, ma ammette che la canzone antisemita che scrisse tanti anni fa era una canzone orrenda e che lui non vorrebbe mai averla scritto. Tuttavia fa notare che quella canzone risale a svariati decenni fa e che da molti anni lui l’aveva ripudiata.
In realtà le dimissioni di De Angelis erano state chieste da un vasto schieramento politico e giornalistico non per la canzone antisemita ma perché si era dichiarato convinto dell’innocenza di Fioravanti e Mambro per la strage di Bologna del 2 agosto 1980. In quell’occasione l’Unità lo aveva difeso, sostenendo il suo diritto di proclamare l’innocenza di chiunque, mentre invece lo aveva ferocemente criticato (con un articolo di Iuri M. Prado) per l’antisemitismo (che invece non aveva fatto gran scandalo sui giornali).
Il presidente della Regione Rocca ha accettato le dimissioni e lo ha ringraziato. Diciamo che la sua decisione è stata saggia. L’antisemitismo, in un paese che ha partecipato allo sterminio degli ebrei, è forse l’unico peccato politico imperdonabile.