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Che cos’è successo a Brandizzo: le cause della strage ferroviaria, le ipotesi dell’incidente, la visita di Mattarella

Foto Marco Alpozzi – LaPressecronaca31-08-2023 Brandizzo – Torino Strage di Brandizzo, Mattarella   alla stazione di Brandizzo sul luogo dell’incidenteNella Foto : Sergio Mattarella ( capo dello Stato) ,    Alberto Cirio (presidente regione piemonte) Photo Marco Alpozzi – LaPressenews August 31, -2023 Brandizzo – TurinBrandizzo massacre, Mattarella  at the Brandizzo station at the site of the accidentIn the photo:  Sergio Mattarella (Head of State), Alberto Cirio (President of the Piedmont region)

Foto Marco Alpozzi - LaPressecronaca31-08-2023 Brandizzo - Torino Strage di Brandizzo, Mattarella alla stazione di Brandizzo sul luogo dell'incidenteNella Foto : Sergio Mattarella ( capo dello Stato) , Alberto Cirio (presidente regione piemonte) Photo Marco Alpozzi - LaPressenews August 31, -2023 Brandizzo - TurinBrandizzo massacre, Mattarella at the Brandizzo station at the site of the accidentIn the photo: Sergio Mattarella (Head of State), Alberto Cirio (President of the Piedmont region)

La Procura di Ivrea competente per il territorio ha aperto un fascicolo d’inchiesta per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo per la strage ferroviaria che si è verificata a Brandizzo, comune nella città metropolitana di Torino, dove la notte scorsa si è verificato un incidente che ha causato la morte di cinque operai sulla linea Milano-Torino. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti. Gli investigatori dovranno scoprire come sia stato possibile che mentre gli operai erano sui binari per lavori di manutenzione, sia passato un treno. “Ci sono tanti aspetti da chiarire: evidentemente in quel momento non c’era un’interruzione della linea che avrebbe dovuto esserci. Bisognava accertarsi che i lavori si svolgessero nel momento in cui non passava un treno”, ha spiegato la Procura. A sorpresa, nel primo pomeriggio, si è recato sul posto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha deposto un mazzo di fiori per le vittime.

Gli investigatori hanno già sequestrato documenti e sentito diverse persone tra cui i macchinisti alla guida del treno. Il convoglio era composto da una motrice e undici vagoni. Gli operai sono morti sul colpo, trascinati per centinaia di metri. Si chiamavano Kevin Laganà, 22 anni, Michael Zanera, 34, e Giuseppe Saverio Lombardo, 52, nato a Marsala, tutti residenti a Vercelli; Giuseppe Sorbillo, 43, nato a Capua e residente a Brandizzo; Giuseppe Aversa, 49, di Chivasso. Due colleghi che si trovavano poco distante sono rimasti illesi, hanno evitato di un soffio il locomotore e si sono salvati. Lavoravano tutti per una ditta appaltatrice esterna, la Sigifer di Borgo Vercelli, leader nel settore, attiva dal 1993, con 250 dipendenti in tutta Europa e in Sudamerica. La Polfer ha accertato che la motrice addetta alla movimentazione dei vagoni stava viaggiando a 100 chilometri all’ora e non come emerso in un primo momento a 160 chilometri orari.

“È una tragedia. Non è da escludere che possa essersi trattato di un errore di comunicazione, in ogni caso servirà attendere l’esito delle indagini”, ha detto il sindaco di Brandizzo Paolo Bodoni. “Insieme allo sgomento e al profondo dolore per quanto accaduto e al cordoglio alle famiglie delle vittime espressi già la scorsa notte da RFI – si legge ancora – la stessa Rete Ferroviaria Italiana si è immediatamente attivata, insieme alle Autorità competenti, alle quali sta offrendo il più ampio supporto e collaborazione, per ricostruire la dinamica e le cause del tragico incidente di Brandizzo, nel quale hanno perso la vita cinque operai di una ditta esterna appaltatrice dei lavori”.

Si legge sul media ufficiale di Ferrovie dello Stato online, Fs News, la precisazione: “Per quanto riguarda la velocità del treno investitore, le condizioni della linea gli consentivano in quel tratto di raggiungere una velocità massima di 160 chilometri orari. La questione è altra: i lavori – secondo procedura – sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno”. L’azienda spiega che sotto indagine è il rispetto della procedura di sicurezza vigente: “Infatti, questo genere di interventi di manutenzione, che nello specifico riguardavano il cosiddetto armamento (binari, traverse, massicciata), RFI le affida anche a imprese esterne qualificate e certificate, e si eseguono come previsto in assenza di circolazione dei treni. Il cantiere può essere attivato, quindi, soltanto dopo che il responsabile della squadra operativa del cantiere, in questo caso dell’Impresa, ha ricevuto il nulla osta formale ad operare, in esito all’interruzione concessa, da parte del personale abilitato di RFI”.

Alla stazione di Brandizzo si trovano normalmente segnali per la circolazione in entrata e telecamere. Gli accertamenti si stanno concentrando sull’esame dei documenti e dei fonogrammi, quei messaggi trasmessi via telefono e trascritti su moduli cartacei per permettere la verifica successiva. Acquisite anche le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza che puntavano sul binario 1, quello dello schianto. Secondo i primi accertamenti della Polfer il passaggio della motrice e dei vagoni sarebbe stato previsto e autorizzato. Quando si devono eseguire lavori la linea in questione viene interrotta con un nulla osta.

Dal sito di Sigifer si legge che la certificazione relativa alla sicurezza sul lavoro sarebbe scaduta lo scorso 27 luglio. Il sito contiene i documenti relativi alle certificazioni di “qualità, rispetto ambientale, sicurezza sul lavoro” e si legge che “aggiorna costantemente i propri certificati, simbolo di qualità, eccellenza e sicurezza”. Sempre stando a quello che risulta dal sito una prima certificazione “UNI ISO 45001:2018” è la numero 29442 rilasciata da una società appartenente alla Cisq, e ha una ultima emissione il 28 luglio del 2020 e una scadenza il 27 luglio 2023. Un secondo certificato, il numero IT-119334, ha eguali date di ultima emissione e di scadenza. Le certificazioni aggiornate potrebbero non essere state ancora caricate online.

Il vice primo ministro e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato una commissione di inchiesta interna. “Non si può morire di notte lavorando sui binari, qualcosa non ha funzionato, c’è stato un errore umano”. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal hanno annunciato uno sciopero degli addetti alla manutenzione Rfi in segno di lutto. Cgil, Cisl e Uil di Vercelli hanno proclamato uno sciopero territoriale di otto ore per la giornata di lunedì 4 settembre.

“Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza”, aveva detto il Presidente della Repubblica in visita a Torre Pellice. “Ringrazio il sindaco di Torre Pellice per aver invitato tutti i presenti a un minuto di raccoglimento per il dolore per la morte dei cinque lavoratori di questa notte”. Ad accogliere Mattarella il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Gianluca Gavazza, la vicepresidente del Pd, Chiara Gribaudo, insieme al sindaco di Torino e della Città metropolitana, Stefano Lo Russo, e al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il sindaco di Torino e il governatore si erano reati sul luogo dell’incidente già stamattina.