La fornitura di Washington
Cosa sono le armi all’uranio impoverito: le munizioni che gli USA forniranno all’Ucraina
Saranno utilizzate anche dai tank Abrams che arriveranno il prossimo autunno. Non sono soggette alle regole sulle armi nucleari. La reazione di Mosca: "Non è solo escalation, riflette lo scandaloso disprezzo di Washington per le conseguenze ambientali"
Esteri - di Redazione Web
Per Mosca l’invio di armi all’uranio impoverito da parte degli Stati Uniti all’Ucraina “non è solo una mossa di escalation, è un riflesso dello scandaloso disprezzo di Washington per le conseguenze ambientali dell’uso di questo tipo di munizioni in una zona di guerra”. La notizia era stata da per primo dal Wall Street Journal a fine giugno. Il Presidente russo Vladimir Putin aveva risposto che “anche la Russia dispone di proiettili all’uranio impoverito, e si riserva il diritto di usarli in Ucraina se saranno usati dalle forze di Kiev”. L’annuncio ufficiale è arrivato durante la visita del Segretario di Stato statunitense Antony Blinken in Ucraina. Le munizioni fanno parte del nuovo pacchetto di aiuti spedito da Washington. I proiettili saranno utilizzati anche dai tank Abrams che arriveranno in Ucraina il prossimo autunno.
L’uranio impoverito viene ottenuto come scarto dal procedimento dell’arricchimento dell’uranio, che si utilizza per produrre energia o armi nucleari. Le armi sono utilizzate in ambito militare dagli anni Sessanta, soprattutto in funzione anticarro. Nelle Guerre del Golfo, nella ex Yugoslavia, in Iraq. Le munizioni si incendiano al momento dell’impatto e liberano particelle di uranio che possono essere inalate e ingerite – entrare nel flusso sanguigno e causare danni ai reni – o rimanere nel suolo. Diversi soldati hanno denunciato di aver contratto malattie a causa degli effetti delle armi all’uranio, come particolari forme di cancro.
Le armi all’uranio impoverito non sono soggette alle regole sulle armi nucleari. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ne sconsiglia l’uso per via della loro tossicità. L’ambasciata russa ha scritto in un comunicato come “gli Stati Uniti sono pienamente consapevoli delle conseguenze: le esplosioni di tali munizioni provocano la formazione di una nuvola radioattiva. Piccole particelle di uranio si depositano nelle vie respiratorie, nei polmoni, nell’esofago, si accumulano nei reni e nel fegato, causano il cancro e portano all’inibizione delle funzioni dell’intero organismo”.
Le dichiarazioni più dure sono arrivate dal viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov a margine del seminario “Rafforzare il regime di non proliferazione nucleare” a Bishkek. Il membro del governo ha ricordato come quel tipo di armi possano causare danni irreparabili all’ambiente. “Agli americani non importa. È chiaro che a loro non importa chi lo respira lì, dove si depositerà e quali conseguenze porterà per coloro che sono ora che combattiamo e cosa accadrà alle generazioni che vivranno su questa terra”. Gli Stati Uniti hanno inviato l’equivalente di 43 miliardi di dollari in armi a Kiev dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. L’ultima fornitura per un equivalente di un miliardo di euro.
Gli aiuti comprenderanno anche 100 milioni per programmi a lungo termine, componenti per sistemi di difesa aerea, munizioni per gli Himars e sistemi di comunicazione. “Nella controffensiva in corso, i progressi sono diventati più rapidi nelle ultime settimane. Questo nuovo pacchetto aiuterà a sostenerla e garantirà ulteriore inerzia” all’azione delle forze di Kiev, ha detto segretario di stato americano Antony Blinken nella conferenza stampa con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.