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Elon Musk e il suo ruolo nella guerra in Ucraina: avrebbe spento la rete Starlink per evitare un attacco ucraino in Crimea

Elon Musk e il suo ruolo nella guerra in Ucraina: avrebbe spento la rete Starlink per evitare un attacco ucraino in Crimea

Che ruolo ha avuto Elon Musk nella guerra in Ucraina? Se è noto da tempo il supporto alla causa di Kiev del boss di Tesla, SpaceX e Twitter (ora X), tramite la fornitura dell’accesso a Internet attraverso il sistema satellitare Starlink di SpaceX, alcune anticipazioni della biografia dell’uomo più ricco del mondo hanno smosso l’attenzione dei media su una sorta di “sabotaggio” delle operazioni militari ucraine da parte dell’imprenditore di origini sudafricane.

Le polemiche su Musk sono nate dalle anticipazioni pubblicate dalla Cnn sul libro scritto da Walter Isaacson, autore statunitense già noto per aver pubblicato la biografia su Steve Jobs, il cofondatore di Apple. Il libro su Musk, che uscirà la prossima settimana, contiene infatti una “bomba” che ha immediatamente acceso il dibattito: nel libro Isaacson scrive che lo scorso anno, durante il primo anno di conflitto in Ucraina, Musk avrebbe sospeso la fornitura del servizio Starlink nei pressi dell’area costiera della Crimea, per evitare che l’esercito dell’Ucraina conducesse un attacco contro alcune navi militari della Russia. La motivazione adottata da Musk sarebbe stato il timore di un ulteriore inasprimento del conflitto tra Mosca e Kiev.

In particolare, scrive Isaacson nella biografia, i rapporti tra Musk e Kiev iniziarono a cambiare quando divenne evidente che l’esercito ucraino utilizzava il sistema satellitare Starlink, che il Ceo di SpaceX aveva fornito gratuitamente al Paese guidato da Volodymyr Zelensky dopo che i bombardamenti russi avevano distrutto le principali infrastrutture per le telecomunicazioni nell’Ucraina orientale, per compiere attività militari offensive.

Starlink non era pensato per essere coinvolto nelle guerre. Era pensato per permettere alle persone di rilassarsi davanti a Netflix e di avere una connessione per studiare e fare cose pacifiche, non attacchi con i droni”, sono le parole di Musk nel libro.

Dunque, aggiunge Isaacson, Musk avrebbe chiesto “in segreto” ai tecnici di Starlink di disattivare il servizio di comunicazione satellitare al largo della Crimea per evitare che alcuni droni sottomarini ucraini dotati di esplosivi conducessero un attacco contro le navi militari russe. Il giornalista e scrittore spiega quindi che con la disattivazione di Starlink i droni ucraini persero la connessione andando alla deriva senza causare danni ai mezzi militari russi.

Le anticipazione del libro hanno quindi riacceso il dibattito sul ruolo di Musk nel conflitto in Ucraina, già diventato tema di dibattito quando lo scorso autunno il numero uno di SpaceX disse che non avrebbe più finanziato Starlink in Ucraina, salvo poi fare marcia indietro ribadendo il sostegno e l’assistenza all’Ucraina.

Da parte sua Musk tramite X ha negato che nel periodo in cui fu tentato l’attacco con i droni sottomarini Starlink fosse attivo: “SpaceX non ha disattivato nulla”, ha scritto l’imprenditore, che ha sottolineato come “se avessi acconsentito a questa richiesta, allora SpaceX sarebbe stata complice in un atto di guerra e in una escalation del conflitto”.