L'ultima mossa coreana
Kim Jong-un vara il primo sottomarino nucleare nordcoreano e minaccia Usa e Seoul (tra i dubbi dell’intelligence)
Esteri - di Carmine Di Niro
La cerimonia del varo si è tenuta mercoledì, la ma notizia è stata annunciata solo venerdì dai medi di Stato nordcoreani: il regime di Pyongyang ha varato il primo esemplare operativo di “sottomarino d’attacco nucleare tattico”, assegnato alla flottiglia del Mar del Giappone.
Al lancio del sottomarino nucleare era ovviamente presente anche il leader nordcoreano, Kim Jong-un, con un vestito civile color crema. Di fronte alle alte cariche dell’esercito e della marina il dittatore ha sottolineato che quello di armare la marina militare con sistemi nucleari è “un complito urgente”, promettendo alle forze navali nordcoreane l’arrivo imminente di altre unità sottomarine e di superficie in grado di lanciare armi nucleari tattiche. Un varo che secondo l’agenzia di stampa ufficiale del regime, la Korean Central News Agency, “ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per le forze navali” del Paese.
Secondo Kim Jong-un, “il sottomarino d’attacco nucleare, che per decenni è stato un simbolo di aggressione contro la nostra repubblica, è divenuto ora un simbolo del nostro potere rivoluzionare che getterà terrore nei cuori dei nostri spregevoli nemici“.
L’unità sottomarina varata dal regime è stata battezzata “Eroe Kim Kun-ok” in onore di una figura storica coreana, un ufficiale della marina degli anni Quaranta. Sul sottomarino n. 841 però ci sono i dubbi di varie agenzie di intelligence, sia occidentali che sudcoreane: innanzitutto si tratta a tutti gli effetti di un vecchio modello sovietico aggiornato, a propulsione diesel, dunque in eventuali in viaggi lunghi dovrebbe riemergere numerose volte per rifornirsi rendendolo più facile da individuare. Si tratta di una tecnologia molto arretrata rispetto ai sottomarini a propulsione nucleare, mezzi che attualmente sono a disposizione di soli sei paesi al mondo: Cina, India, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti.
Il sottomarino ha dieci tubi di lancio per missili balistici a corto raggio e da crociera, sostengono diversi analisti che hanno potuto osservare le foto del varo: ma non è ancora chiaro se il regime di Pyongyang abbia sviluppato completamente le testate nucleari miniaturizzate necessarie per questi missili.
Anche per questo da Seoul le autorità sudcoreane hanno espresso “scetticismo” sull’annuncio dei vicini del Nord. Lo Stato Maggiore della Corea del Sud hanno sottolineato che il sottomarino “non sembra essere in grado di operare normalmente” e che Pyongyang cerca di “esagerare” sulle reali capacità della sua nuova arma.
In ogni caso Seoul ha condannato la nuova provocazione della Corea del Nord. Il ministero dell’Unificazione sudcoreano ha definito “inutile” il tentativo di Kim Jong-un di costruire un arsenale nucleare. “È deplorevole che la Corea del Nord continui con l’inutile sviluppo di armi e disperda le sue risorse mancanti senza prestare attenzione alle difficili questioni di sostentamento“, ha detto all’agenzia di stampa il vice portavoce del ministero, Kim In-ae.
Sullo sfondo c’è poi l’annuncio di un imminente viaggio all’estero di Kim Jong-un, che incontrerà a Mosca il suo omologo russo Vladimir Putin in una delle ormai rarissime visite di Stato del dittatore nordcoreano: si tratterebbe infatti del primo viaggio all’estero da quattro anni a questa parte, con l’ultimo che era stato sempre in Russia, a Vladivostok, nel 2019. Al centro dell’incontro vi dovrebbe essere un possibile accordo di cooperazione tra i due paesi: la Russia vorrebbe che la Corea del Nord le inviasse munizioni e missili anticarro da impiegare nell’invasione dell’Ucraina, la Corea del Nord invece chiede alcune tecnologie da impiegare nei propri satelliti e sottomarini, oltre ad alcuni aiuti alimentari per fare fronte alle periodiche carestie che Pyongyang affronta da anni.