Al Quarticciolo a Roma
Ricercati per il pestaggio in strada a Roma, lo scippatore vittima: “Denuncio chi mi ha linciato”
Il 36enne picchiato a piede libero in attesa del processo. Almeno sette i soggetti che saranno denunciati, hanno tra i 18 e i 35 anni. Le immagini della barbarie virali
Cronaca - di Redazione Web
Il ragazzo indiano di 36 anni vittima del pestaggio di gruppo che nel pomeriggio di giovedì si è verificato al Quarticciolo, rione fra Prenestino e Torpignattara, ha deciso di denunciare gli aggressori. È a piede libero, in attesa del processo per lo scippo di un’anziana signora di 90 anni. Ricercati i suoi aggressori, almeno in sette saranno denunciati. Le immagini del linciaggio in strada sono diventate virali, riprese da una donna affacciata alla finestra del palazzo, a tratti più preoccupata dell’auto della sorella parcheggiata che della barbarie. Giustizia fai da te in pieno giorno che ha diviso il web, una barbarie.
La signora era stata trascinata sul marciapiede e derubata della borsa dal 36enne. È stata subito soccorsa da passanti e ha rifiutato di farsi visitare in ospedale. E il 36enne che aveva sottratto la borsa è stato raggiunto dal branco, non è andato lontano. Il pestaggio si è consumato tra via Ugento e via Manfredonia. Qualcuno azzarda colpi, pugni e calci da MMA, Mixed Martial Arts. Un altro vestito di rosa scenda dal maxi scooter e si avventa sull’uomo. Altri lo fanno inginocchiare e lo colpiscono ripetutamente a calci.
Il ragazzo è stato alla fine sorvegliato fino all’arrivo dei carabinieri. Chi lo ha linciato in strada ora è ricercato, hanno tra 18 e 35 anni e sono conosciuti alle forze dell’ordine. I militari hanno acquisito i video, i volti sarebbero riconoscibili. Almeno sette soggetti saranno denunciati per lesioni. Il 36enne indiano, da poco tempo arrivato in Italia, clandestino, sconosciuto alle forze di polizia, se l’è cavata con pochi giorni di prognosi e un sospetto di frattura al naso. È stato arrestato per rapina ma subito messo in libertà.
Il giudice ha convalidato il provvedimento e ha disposto il divieto di dimora nel comune di Roma – anche per scongiurare eventuali vendette – in attesa del processo, non potrà lasciare il territorio nazionale. Non parla italiano, parla soltanto inglese. Il Correre della Sera Roma scrive che è intenzionato a denunciare chi lo ha linciato in strada.