Un'ecatombe

Marocco nell’incubo del terremoto, si scava a mani nude: Rabat accetta aiuti da 4 Paesi

Terza notte in strada a Marrakech. 2.122 vittime, 2.421 feriti. Villaggi ancora isolati. I 500 italiani in Marocco al momento del sisma sono tutti salvi

Esteri - di Redazione Web

11 Settembre 2023 alle 10:21

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Marocco nell’incubo del terremoto, si scava a mani nude: Rabat accetta aiuti da 4 Paesi

Si scava ancora a mani nude tra le macerie in Marocco, dopo il terribile terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito il Paese nella notte tra venerdì e sabato. Almeno 2.122 i morti, 2.421 i feriti. Almeno, perché il bilancio non può che essere provvisorio. Migliaia di persone hanno trascorso la terza notte consecutiva all’aperto e la terra è tornata a tremare ieri mattina: una scossa di magnitudo 3.9. Distrutto dal terremoto Ighil, il villaggio di quattromila abitanti epicentro del sisma a circa 70 chilometri da Marrakech. Rabat ha accettato gli aiuti di Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arabi.

Il sisma è durato una trentina di secondi e si è scatenato lungo l’Atlante, la catena montuosa che attraversa il Marocco da sud-ovest a nord-est, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. Le attività di soccorso si sono concentrate soprattutto nella regione rurale di Haouz – 1.351 morti – dove sono stati mandati soldati e mezzi dell’esercito per liberare le strade dalle macerie e consentire il passaggio delle squadre di soccorso. In tanti villaggi mancano ancora elettricità, acqua, cibo e medicinali. Il terremoto ha avuto effetti diretti su almeno 300mila persone in un’ampia porzione di territorio secondo le Nazioni Unite. Secondo la Croce Rossa “l’emergenza potrebbe durare anni”.

Quasi completamente distrutto il villaggio di Tafeghaghte, a circa 45 chilometri dall’epicentro. 80 morti su una popolazione di 700 abitanti. “Sono il sindaco di un comune che non c’è più e sono qui a scavare con le mani e con ogni mezzo, nella speranza di trovare vivo qualcuno”, ha dichiarato Abdelrahim Aid Douar, 34 anni, sindaco di Tata N’Yaacoub. “I soccorsi sono resi difficili dal fatto che quando cerchiamo di creare nuovi accessi, si aprono voragini. Non c’è elettricità e gli elicotteri non possono lavorare di notte”. Per la terza notte consecutiva Tinsmiths Square a Marrakech si è riempita di persone che hanno dormito all’aperto con sacchi a pelo, coperte e cartoni. I turisti hanno ricominciato a percorrere le strade della Medina danneggiata dalla scossa.

Il governo di Rabat ha giustificato la sua decisione di aver accettato aiuti da soltanto quattro Paesi parlando di una “valutazione precisa” dei bisogni e “tenendo conto che la mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente”. Non è escluso che il Marocco non possa chiedere aiuti ad altri Paesi nei prossimi giorni. A far discutere è soprattutto l’esclusione al momento della Francia, Paese per ragioni storiche e culturali molto vicino al Marocco. Decine di altri Paesi hanno espresso la loro disponibilità a partecipare ai soccorsi con mezzi e personale.

I 500 italiani in Marocco al momento del sisma sono tutti salvi, tanti sono tornati in Italia. L’aeroporto di Marrakech ha ripreso a lavorare regolarmente. “Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ha contattato oggi l’omologo marocchino Nasser Bourita per presentare le sue condoglianze e del governo al popolo marocchino per il violento terremoto che ha colpito il Paese nella notte tra l’8 e il 9 settembre”, ha dichiarato il ministero degli Esteri in un comunicato. “Il vicepremier ha altresì ribadito la disponibilità dell’Italia a offrire ogni forma di assistenza umanitaria, mettendo, in particolare, a disposizione del governo di Rabat squadre di emergenza, nonché asset di sostegno all’attività degli ospedali e, più in generale, quanto possa essere necessario per far fronte all’emergenza umanitaria e per pianificare attività di supporto alle strutture sanitare marocchine danneggiate dal sisma”.

11 Settembre 2023

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