Il 'ritorno' di Super Mario
Il ruolo nelle politiche economiche europee di Mario Draghi, l’ex premier nuovo ‘consulente’ della Von der Leyen
La presidente della Commissione europea ha rilanciato la sua candidatura per un secondo mandato, in occasione dell'ultimo discorso a Stasburgo. Ha anche confermato di aver chiesto all'ex presidente del Consiglio e della Bce, di stilare un report sull'economia comunitaria
Economia - di Andrea Aversa
Sempre un basso profilo. Mai una parola o un gesto fuori posto. Un’uscita di scena degna di un grande artista e un piccolo segnale che ne aveva annunciato il ritorno sul palco. Mario Draghi agli inizi di settembre ha pubblicato sull’Economist un proprio intervento nel quale ha parlato del Patto di Stabilità dell’Unione Europea, delle politiche comunitarie (soprattutto in ambito economico), ponendo l’accento su ciò che non funziona e offrendo delle soluzioni.
Il report economico di Draghi e il ruolo in Europa dell’ex premier
Oggi, in occasione dell’ultimo discorso tenuto a Strasburgo prima delle prossime elezioni europee, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha rilanciato – ufficialmente – il ruolo di Draghi in Europa. “Tre sfide – lavoro, inflazione e ambiente commerciale – arrivano in un momento in cui chiediamo anche all’industria di guidare la transizione pulita. Dobbiamo quindi guardare avanti e stabilire come rimanere competitivi mentre lo facciamo. Per questo motivo ho chiesto a Mario Draghi – una delle grandi menti economiche europee – di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea“, queste le sue parole.
Le parole della von der Leyen
Insomma Super Mario è tornato e lo ha fatto con il consenso di tutti. “La competitività deve essere una priorità per l’Ue, per questo accogliamo positivamente la proposta di invitare Mario Draghi per portare nuove idee in materia“, ha dichiarato il presidente del Ppe, Manfred Weber. Tantissimo entusiasmo anche da molti esponenti politici nostrani, appartenenti a schieramenti e partiti diversi. È passato poco più di un anno (luglio 2022) da quando Draghi si è dimesso dal ruolo di Presidente del Consiglio. Decisione presa dopo lo strappo messo in atto dal Movimento 5 Stelle e dalle pressioni fatte alla maggioranza dalla Lega.
Le dimissioni, l’agenda-Draghi e il nuovo governo
Nei mesi che hanno anticipato le elezioni, poi vinte dal centrodestra guidato da Giorgia Meloni, l’ex premier e Presidente della Bce è stato ‘tirato per la giacca’ dall’ormai inesistente Terzo Polo: Calenda e Renzi, infatti, non facevano altro che parlare in campagna elettorale dell’agenda-Draghi. C’è da dire che l’attuale Presidente del Consiglio in ambito economico e di politica estera non si è distaccata più di tanto dalla linea del precedente esecutivo. Eclatante anche la nomina del Generale Francesco Paolo Figliuolo come Commissario per l’alluvione in Emilia Romagna. Lo stesso militare nominato da Draghi come Commissario per l’emergenza causata dal covid.
Insomma, è evidente che in Italia e in Europa Super Mario c’è sempre stato, forse sarebbe stato meglio averlo anche e ancora in veste istituzionale.