Di un quarto di punto
Nuovo rialzo dei tassi di interesse, la Bce li porta al 4,50%: “Massimo storico, inflazione troppo alta”
Quelli sui depositi al 4% e quelli sui prestiti marginali al 4,75%. Il Consiglio: "Sono ora a un livello che assicura l'obiettivo se mantenuto sufficientemente a lungo". Riviste al ribasso le proiezioni sulla crescita economica e sull'inflazione
Economia - di Redazione Web
La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. L’Istituto centrale lo ha comunicato nel primissimo pomeriggio. Gli esperti hanno rivisto significativamente le proiezioni per la crescita economica e rivisto al rialzo anche le stime sull’inflazione. Alla notizia i rendimenti dei titoli di Stato europei sono scesi, in netto calo. Il Sole 24 Ore scrive che il rialzo porta i tassi ai massimi storici.
“Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”, ha scritto la Bce nel comunicato al termine della riunione. Comunque non è escluso che possano esserci nuove strette.
- Tassi di interesse, Lagarde prepara il colpo di grazia per l’Europa
- Perché la Bce ha alzato i tassi di interesse, il governo trema: “Così ammazzate l’Italia”
- Abi e Bce bocciano la tassa sugli extraprofitti delle banche: “Norma che mina la fiducia dei mercati e che avrà conseguenze per i consumatori”
- Perché la Bce ha affossato la manovra della Meloni
“L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine” e quindi “ha deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse“, ha dichiarato in un comunicato la Bce. Gli esperti hanno anche “rivisto significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica, che si porterebbe nell’area dell’euro allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025”.
Si legge nella nota che “le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l’inflazione all’obiettivo”. Le previsioni sono così tagliate “alla luce del maggiore impatto di tale inasprimento sulla domanda interna e dell’indebolimento del contesto del commercio internazionale”. La Bce ha rivisto al rialzo le stime sull’inflazione: al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto “dell’evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia”.
I tassi dei titoli di Stato europei sono scesi, in netto calo, dopo la decisione della Bce: il rendimento del Btp a 10 anni scende di 9 punti base al 4,34%, il Bund tedesco di 7 basis point al 2,58%. Lo spread tra Italia e Germania non ha riscontrato particolari oscillamenti, trattandosi di un movimento omogeneo per i bond del Vecchio Continente, e segna 176 punti base.