I guai di POTUS
Hunter Biden incriminato per possesso illegali di armi, nuovi guai per il presidente Usa Joe
L’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, previste nel 2024, si fa sempre più difficile per Joe Biden. Il presidente uscente Democratico, dopo il “fuoco amico” dell’editoriale firmato dal Washington Post dalla penna di David Ignatius, che gli ha chiesto sostanzialmente di fare un passo indietro e non candidarsi il prossimo anno contro Donald Trump, questa volta a complicare i piani dell’82enne è il figlio Hunter.
Dopo aver provocato la richiesta di impeachment repubblicana nei suoi confronti, questa volta per il figlio i guai sono personali: nei suoi confronti è arrivata l’incriminazione per possesso illegale di armi.
Il presidente degli Stati Uniti ora rischia di vedere a processo il figlio durante la campagna elettorale per la rielezione, ma già ora fa segnare un record non invidiabile: è il primo figlio di un presidente in carica ad essere incriminato.
Tre i capi di accusa contro Biden junior: l’accusa nei suoi confronti si basa sull’acquisto di una pistola Colt Cobra 38SPL. Hunter Biden secondo i magistrati avrebbe mentito sul modulo federale, sostenendo che al momento dell’acquisto non faceva uso di droghe: lo stesso Hunter aveva riconosciuto di esser stato, all’epoca dei fatti, dipendente dal crack. Nei tre capi d’accusa si sostiene quindi che il figlio di Joe abbia mentito consapevolmente.
Il figlio del POTUS rischia inoltre una seconda incriminazione, stavolta per evasione fiscale. Hunter Biden, come rivelato lo scorso luglio dalla Reuters, ha perso la possibilità di patteggiamento in base al quale il 53enne si sarebbe dichiarato colpevole di due reati fiscali per evitare il processo.
Hunter Biden ora rischia sino a 10 anni per ciascuno dei due capi di imputazione di false dichiarazioni e cinque per il possesso dell’arma nonostante facesse uso di droghe: in totale ne rischia dunque 25.
L’incriminazione per possesso illegale di armi, attesa entro fine mese per evitare la scadenza dei termini di prescrizione, spiana la strada ad un processo nel 2024, dunque nel bel mezzo della campagna elettorale.
In questo momento per il presidente degli Stati Uniti due sembrano le ‘falle’ da chiudere per tentare la riconferma alla Casa Bianca: da una parte il dibattito sull’età, dall’altra proprio i guai del figlio, da anni in realtà al centro degli attacchi dei Repubblicani che gli contestano presunti affari illeciti in Cina e Ucraina, dove Hunter ha lavorato come avvocato e lobbista.